“Questo non è amore”, la Polizia di Stato al Liceo Rosetti sulla violenza di genere

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non è una data scelta a caso, quella di giovedì 14 febbraio, tradizionalmente dedicata agli innamorati, per l’appuntamento che vedrà coinvolte tutte le classi quarte del Liceo Scientifico Statale “B.Rosetti” di San Benedetto del Tronto. A partire dalle ore 11.10, infatti, gli studenti dell’istituto parteciperanno ad un incontro formativo sulla violenza di genere a cura della Polizia di Stato che sarà tenuto dalla dott.ssa Patrizia Peroni, dirigente della Squadra Mobile della Polizia di Ascoli, accompagnata dall’ispettore Remo Cinaglia.

Si tratta di un evento molto significativo, che si sviluppa a partire dalla campagna permanente, promossa dal Ministero dell’Interno, che ha per titolo “Questo non è amore”, e nasce nell’ambito della collaborazione tra la Questura di Ascoli Piceno e l’istituto superiore sambenedettese che apre ancora una volta le proprie porte a figure che possono dare un significativo contributo alla formazione degli studenti come cittadini consapevoli.

L’incontro si svilupperà a partire da un filmato che, unitamente ad alcuni dati statistici, fungerà da trampolino per avviare il dibattito con i ragazzi; a questi saranno offerti spunti anche grazie alle  esperienze dirette tratte dall’attività svolta dalla Polizia di Stato in questo delicato settore. A dare in particolare il proprio contributo di stimolo e riflessione sarà la dottoressa Peroni, che per anni ha operato a Milano nell’ambito della repressione di reati contro i minori e delle violenze di genere, diffuse anche tra i più giovani, particolarmente fragili nell’affrontare questo tipo di problematiche che, nascendo spesso da una malintesa idea di “amore”, possono sfociare in episodi drammatici di violenza contro le donne.

E che il tema sia urgente lo dimostra, oltre i puri dati numerici, proprio la campagna “Questo non è amore” che, come si legge nel sito web della Polizia di Stato, si propone di sensibilizzare l’intera cittadinanza sulla “violenza contro le donne che ha avuto la sua definizione normativa nella Convenzione di Istanbul 2011, ratificata con legge 27 giugno 2013 nr. 77”. I vari reati contemplati dalla normativa vanno “dalle minacce agli atti persecutori, ai maltrattamenti in famiglia, dalla violenza sessuale alle percosse, alle lesioni ed alle molestie, definiti reati spia, proprio per la particolare attitudine a disvelare una frequente progressione criminosa che talvolta culmina con esiti nefasti. La legislazione italiana, al riguardo, ha un quadro normativo organicamente strutturato, nel quale sono state recepite tutte le convenzioni internazionali in tema di parità di genere e violenza di genere ed in cui gli ultimi interventi normativi hanno introdotto accorgimenti che garantiscono una maggiore tutela della vittima sia sul piano processuale che preventivo”.

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