Mense scolastiche, lo chef Poliandri: «I bambini mangiano prima con gli occhi, poi con il palato»

di ROSITA SPINOZZI –

I cibi da mangiare nelle mense scolastiche? Poliandri: «Sono ben chiare la guida alla ristorazione scolastica dell’Asur Marche e del Sian (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) e le linee nazionali della refezione scolastica del Ministero della Salute –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Far mangiare i bambini spesso diventa un’autentica impresa per i genitori, soprattutto quando si tratta di alimenti come pesce, uova e soprattutto verdure, dinanzi ai quali i più piccoli spesso pongono un netto rifiuto. Idem per le mense scolastiche. Ma se questi cibi venissero presentati, agli occhi e al palato dei bimbi in maniera “alternativa”, allora cambierebbe la realtà dei fatti? Ne è convinto l’executive chef Francesco Poliandri, docente e ricercatore di cucina e pasticceria salutistica, che oltre a fare consulenze per alberghi e ristoranti, durante il periodo estivo dirige la cucina di un hotel di Alba Adriatica. Ed è proprio qui che è nata la sua idea di rivisitare i piatti presenti attualmente nel menù delle mense scolastiche delle scuole primarie in chiave “alternativa”. Il motivo è semplice: i genitori che Poliandri incontrava nell’hotel gli riferivano che lui era riuscito nell’impossibile scopo di far mangiare di tutto ai loro figli, troppo spesso schizzinosi o reticenti tanto da nemmeno assaggiare il cibo offerto. «Va da sé l’amara conclusione dei genitori sul considerevole spreco che si compiva quotidianamente, così come spesso avviene nelle nostre mense scolastiche» spiega Poliandri, sottolineando che il suo obiettivo è portare i bambini che usufruiscono delle stesse, al consumo di pesce, uova e verdure che sono le pietanze meno apprezzate, tramite la valorizzazione dei piatti proposti dagli addetti al settore «Quasi sempre i bambini mangiano ancor prima con gli occhi che con il palato. Il loro cibo deve rappresentare quell’immediata voglia di provare, di prendere rapidamente il cibo e gustarlo in bocca. Rendere “buono” e “bello” un piatto, tanto da mangiarlo con gli occhi, non è altro che la semplice e stringata traduzione di ciò che rappresenta l’ “alta” cucina».

«In considerazione a quanto detto, voglio essere la prova che essa non deve essere relegata ad una categoria “elitaria”, ambito esclusivo di palati raffinati.- continua Poliandri – É la facile ma obbligatoria trasformazione con creatività ed estro di piatti anonimi, spenti e insapori in veri e propri percorsi di educazione al “gusto”. Destinare ciò che viene definita “alta” cucina a dei fruitori come i bambini che utilizzano il servizio mensa, non è altro che un cammino educativo su un’attenta e corretta alimentazione, non da meno però trascurando l’aspetto visivo del piatto ed evitando così sprechi inutili. Aggiungo che è anche un mezzo per offrire nuovi stimoli per chi è addetto alle cucine, perchè trovarsi a cucinare sempre le stesse cose diventa un lavoro ripetitivo e noioso».

In sintesi, Poliandri trova imprescindibile il rispetto per quel che mangiamo, per chi lo prepara e non da ultimo è obbligatoria l’attenzione che si deve prestare alla selezione e preparazione dei prodotti. «Ciò avviene incentivando,- spiega Poliandri – con le giuste modalità e tempistiche di cottura, oltreché con un invitante presentazione del piatto, il consumo ed il vero e proprio “gusto” delle materie prime (biologiche, km 0, Igp) vanto del nostro territorio, poiché esse rappresentano un patrimonio da preservare e tramandare, iniziando dai più piccoli».

Il “progetto mense scolastiche” di Poliandri è stato presentato alla giunta ma non ha ottenuto risposta. Lo chef, però, non demorde e sul suo seguitissimo profilo facebook dispensa consigli su una sana alimentazione e in un recente post si rivolge a tutte le mamme e i papà che hanno figli che mangiano in mensa scolastica. «Se qualcuno dell’amministrazione comunale o altri responsabili – scrive Poliandri –  o peggio qualcuno su facebook vi dice che i vostri bambini non è permesso, per norma o per salute mangiare lasagne, tortellini, tagliatelle, pizze, besciamella, cannelloni, sappiate che non è vero. Infatti sono ben chiare la guida alla ristorazione scolastica dell’Asur Marche e del Sian – Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (http://www.provincia.ancona.it/…/) e le linee nazionali della refezione scolastica del Ministero della Salute».

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