Patti Smith al Teatro Rossini di Pesaro il 15 dicembre per le celebrazioni del 150° Rossiniano

di REDAZIONE –

PESARO – Vero e proprio mito del rock per tutte le generazioni e senza dubbio tra gli artisti più influenti di sempre, Patti Smith sarà al Teatro Rossini di Pesaro – su iniziativa del Comitato Promotore delle Celebrazioni Rossiniane, del Comune di Pesaro, dell’Amat e della Regione Marche nell’ambito del progetto “L’Europa con noi per ripartire” finanziato da “Fesr Marche. Programma operativo regionale POR 2014-2020” – il prossimo 15 dicembre alle ore 21 per le celebrazioni del 150° Rossiniano nel progetto Rossini Dialogues, artisti di oggi “in dialogo” con l’eredità rossiniana, che ha già visto in azione negli scorsi mesi Asaf Avidan ed Edoardo Bennato. La “sacerdotessa del rock” giunge a Pesaro con il suo spettacolo Words and Music, concerto-reading accompagnata dal fido Tony Shanahan al piano e chitarra, già sold out e impreziosito da uno speciale omaggio rossiniano. L’artista americana ha infatti selezionato un suo personale percorso tra le arie del Cigno di Pesaro, dando vita a una speciale “Playlist Rossini by Patti Smith” che aprirà il concerto e che vedrà esibirsi un ensemble di talenti dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” del Rossini Opera FestivalFrancesca Tassinari (soprano), Laura Verrecchia (mezzosoprano), Manuel Amati (tenore) e Tamuna Giguashvili(pianista). Le arie rossiniane scelte dall’artista statunitense sono Una voce poco fa da Il Barbiere di SivigliaS’allontanano alfine dal Guglielmo TellUn soave no so che Nacqui all’affanno da Cenerentola.

Vera icona del rock vivente, Patti nella sua carriera di oltre quaranta anni ha attraversato il punk diventandone il simbolo, analizzato il mondo in tutte le sue forme d’arte, attraverso la musica, la fotografia, la poesia, i romanzi, la pittura e la scultura, lasciando un segno indelebile in ogni sua espressione. Amata, discussa, influente e idealista, Patricia Lee Smith, in arte Patti Smith, è nata il 30 dicembre 1946 a Chicago, Illinois. Nel 1950 si trasferisce con la famiglia a Philadelphia e poi nel New Jersey. La maggiore di quattro figli, Patti Smith è sempre stata una bambina alta, allampanata, malaticcia, con un occhio sinistro pigro. Comportamenti timidi che mai avrebbero fatto pensare che Patti avrebbe potuto trasformarsi nella rockstar innovativa che sarebbe poi diventata.

Tuttavia, Patti racconta di aver sempre saputo di essere destinata alla grandezza. «Quando ero una ragazzina, ho sempre saputo che avevo qualcosa di speciale dentro di me. Voglio dire, non ero attraente, non ero molto comunicativa, non ero molto intelligente, almeno a scuola. Non ero nulla di tutto ciò, e non ho mai dimostrato al mondo che ero qualcosa di speciale, ma ho avuto questa enorme speranza per tutto il tempo ed è questo lo spirito che mi ha mantenuto forte… ero una bambina felice perché avevo la sensazione che sarei andata oltre il mio corpo fisico» dichiara Patti Smith.

Erano gli anni ’60 quando la giovanissima Patti Smith, poco più che ventenne, si trasferisce nella vibrante New York per trovare la sua strada. Il resto è storia: dalla chiacchierata relazione con il fotografo Robert Mapplethorpe fino alle primissime esibizioni nello storico CBGB’s, senza tralasciare il contratto con la Arista e la pubblicazione di Horses, uno dei migliori album della storia del rock. Patti Smith si è conquistata di diritto un posto nell’olimpo delle leggende del rock e viene spesso citata da illustri colleghi come grande fonte di ispirazione, da Michael Stipe (R.E.M.) a Morrissey e Johnny Marr (The Smiths), da Madonna agli U2 a molti altri. Brani come People Have The PowerGloria (cover del brano dei Them di Van Morrison), Dancing Barefoot e Because The Night (scritta insieme a Bruce Springsteen) sono vere e proprie pietre miliari della musica e dell’immaginario collettivo.
Info: Teatro Rossini 0721/387621. Inizio concerto ore 21.

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