Quando la politica strumentalizza i bambini

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

In una scuola elementare di Peschiera Borromeo, il menù della mensa prevede una volta al mese il cous cous. Che c’è di strano, penso. É un piatto oramai di consumo normale nel centro-sud Italia (a San Vito Lo Capo si tiene perfino un rinomato festival ogni anno). Apriti cielo! Esponenti politici locali e nazionali – che evidentemente non hanno davvero di meglio da fare – si sono scatenati al grido di un ridicolo “vogliono imporci il menù islamico”. Niente di più ridicolo. A leggere il menù completo direi che in questa scuola si mangia sano ed equilibrato (una porzione di proteine al giorno, una di carboidrati e nell’arco della settimana una di carne), più che a casa mia e decisamente molto meglio di certe mense di mia conoscenza, dove si serve pasta scotta condita con un sugo talmente finto e compatto che se infili la forchetta viene su in un unico blocco.

Ma poi sul serio vogliamo metterci a fare le pulci al cibo che mangiamo? Gli spaghetti vengono dalla Cina, il pomodoro dall’America, le spezie dall’Oriente, l’olio venduto nei supermercati viene ottenuto da olive di incerta provenienza, perfino il risotto alla milanese si cucina con lo zafferano che proviene dall’Asia. Che poi, se ogni nazione applicasse il principio di difesa della cucina autoctona potremmo dire addio all’export dei nostri prodotti alimentari.

Non sottovaluto quella che apparentemente sembra una vicenda assurda e ridicola, perché fa il paio con quanto accaduto a Lodi, dove hanno modificato le norme per beneficiare di tariffe agevolate per autobus e mensa: per gli italiani basta presentare l’ISEE, invece per gli immigrati occorre anche una serie di documenti del Paese di provenienza, dove magari neppure esiste un Catasto informatizzato e dove tornare è molto costoso e neppure così semplice. Nell’attesa, i bambini possono portarsi un panino da casa, ma devono mangiare da soli, in una stanza separata. “Lo facciamo per la sicurezza degli altri bambini, perché chi lo sa cosa cosa ci mettono nei panini”. Certo. Per i vaccini basta un’autocertificazione, invece per la mensa è necessario l’apartheid.

La paura basata sull’odio genera mostri e fare politica sulla pelle dei più piccoli è spregevole. In meno di ventiquattro ore dalla diffusione della notizia, sono giunte a Lodi donazioni sufficienti per pagare la mensa scolastica e l’autobus a tutti. Meno male che c’è sempre un’Italia migliore.

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