“Giornata Nazionale della Camminata tra gli Olivi”, dall’arte ai nostri giorni

di GIUDITTA CASTELLI –

Musa di artisti e poeti dalla notte dei tempi, simbolo di pace, l’olivo veste da Nord a Sud la nostra Italia creando suggestivi paesaggi che colpiscono l’immaginario collettivo. Rappresenta spesso una sorta di scultura modellata dalla natura stessa, divenendo oggetto privilegiato di raffigurazioni e spunti iconografici, opere come quelle dell’artista salentino, sambenedettese d’adozione, Niceta che attraverso  immagini antropomorfizzate evoca i fondamenti della cultura mediterranea: il mito, l’attesa, la danza, la denuncia sociale. Sandro Botticelli, nel dipinto “Il ritorno di Giuditta a Betulia” (1472 ca., Galleria degli Uffizi di Firenze), pose nella mano di Giuditta un ramoscello d’ulivo a simboleggiare la ritrovata pace dopo la morte del re assiro Oloferne. Anche nell’Antico Testamento, l’olivo è associato ai concetti di pace e di prosperità: “…e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. (Genesi 8, 11). Nel 1595, El Greco dipinse un suggestivo “Cristo nel Getsemani” (National Gallery di Londra), immerso in una scenografia in cui l’olivo è elemento caratterizzante.

Camminare circondati dal suggestivo paesaggio degli olivi sarà allora un’esperienza inedita e unica nella “Giornata Nazionale della Camminata tra gli Olivi”,  una iniziativa promossa dall’Associazione Città dell’Olio per domenica 28 ottobre quando saranno coinvolte 123 città italiane.  In ogni Comune il percorso si svolgerà lungo un tragitto  artistico e culturale e si concluderà  in un frantoio, un’azienda olivicola o un palazzo storico dove ai partecipanti sarà offerta una degustazione di pane, olio e prodotti tipici.

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio, fondata nel 1984,  riunisce comunità montane, Camere di commercio, Province e Comuni italiani a vocazione olivicola con  lo scopo di promuovere l’olio extravergine di oliva e i territori di produzione, divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità, diffondere la storia dell’olivicoltura e garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine.

Gli associati marchigiani sono 29: i Comuni di Cartoceto, Colbordolo e Fano in provincia di Pesaro e Urbino; i Comuni di Ancona, Arcevia, Belvedere Ostrense, Corinaldo, Cupramontana, Jesi, Maiolati Spontini, Monsano, Monte Roberto, Monte San Vito, Montecarotto, Ostra, Ostra Vetere, San Marcello, San Paolo di Jesi, Senigallia, Serra San Quirico, Staffolo in provincia di Ancona, il Comune di Falerone, in provincia di Fermo e il comune di Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno; a questi si aggiungono la Provincia di Pesaro e Urbino, la Provincia di Ancona, la Provincia di Ascoli Piceno, la Provincia di  Macerata, la Camera di Commercio di Ancona e la Comunità Montana dell’Esino e Frasassi.

Il 2018 è l’anno del Cibo Italiano e  la Camminata tra gli Olivi è un’occasione per ristabilire un legame tra i cittadini e la propria terra, ma anche per promuovere il turismo dell’olio puntando sul patrimonio indissolubile dei nostri territori. L’olio extravergine d’oliva, da Nord a Sud, è infatti una delle eccellenze italiane più apprezzate anche all’estero, grazie a esperienze che affondano le loro radici nella tradizione e su un territorio favorevole  alla coltura  di uliveti secolari. Per la nostra salute è un vero e proprio tesoro di antiossidanti, polifenoli  e vitamine, qualità tutelate anche dalle rigorose leggi italiane in materia di coltivazione e produzione.

Eppure in Italia si corre il rischio di acquistare prodotti scadenti se si pensa che la maggior parte dell’olio in commercio non è al 100% italiano e viene miscelato con oli provenienti da altre nazioni della comunità europea non soggette alla rigorose leggi italiane. Da ciò l’appello del  Presidente del CNO, Gennaro Sicolo, di valorizzare il Made in Italy reale, quello che viene dal grande patrimonio produttivo olivicolo italiano, di tutelare l’extravergine d’oliva da tutte le frodi e contraffazioni e dalle invasioni pacifiche, quali quelle di olio tunisino, che rischiano di mettere a repentaglio il futuro del settore italiano. All’annosa contraffazione si aggiunge la pesante perdita della produzione olearia 2018/2019 a causa delle temperature instabili e delle violente precipitazioni piovose, perdite stimate tra il 70 ed il 90%  in molti regioni italiane: Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania. Particolarmente colpite sono il Lazio e la Puglia, nella zona più produttiva d’Italia, il lembo di terra compreso tra le province di Bari e Bat (Barletta-Andria-Trani).

La mancata commercializzazione dell’extravergine d’oliva, unita alla grave crisi dell’indotto e alla drastica riduzione delle giornate lavorative, porteranno  a perdite stimate intorno al miliardo di euro sull’intero territorio nazionale quando, invece, le prospettive per il commercio oleario internazionale sono in crescita. C’è quindi una grande attenzione alle discussioni in corso per la nuova pac.

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