Asia Argento, da vittima a carnefice?

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Mi ero ripromessa di non parlare di lei e del caso Jimmy Bennet, l’attore che l’avrebbe accusata di aver abusato di lui quando era diciassettenne, e non perché non m’interessi la questione e non appoggi le istanze del movimento internazionale #metoo. Asia Argento, ai miei occhi, non ne è mai stata il simbolo. Ha sempre fatto dell’ambiguità e della incoerenza i punti forti della sua carriera, ci ha costruito un personaggio che non si è mai capito fino a dove fosse la finzione di un’attrice e da che punto in poi iniziasse il privato della donna. La sua denuncia mediatica nei confronti di Weinstein suscitò gli stessi dubbi che solleva oggi la versione del giovane Bennet. Confesso che neppure mi ha sorpreso più di tanto.

Per quanto si voglia dire e fare, l’argomento “molestie” è sempre tristemente attuale. A quante capita ogni giorno di subirne, per strada, nel posto di lavoro, a scuola, in chiesa, ovunque. Donne comuni che non sempre possono contare sull’aiuto e il sostegno di qualcuno e che purtroppo a volte subiscono in silenzio perché si sentono senza scampo. Quando è esploso il caso Weinstein, abbiamo pensato “Che schifo!”, perché questa è la reazione che provoca sapere che chi detiene in qualche modo un potere, ne faccia un uso tanto vomitevole. Non è semplice tipizzare le manipolazioni, le pressioni, i ricatti, le zone di luci e ombre a cui si prestano certi rapporti nel mondo del lavoro.

Perciò ben venga il movimento internazionale #metoo, che ha scoperchiato un pentolone maledetto di omertà e connivenze, ha scosso le coscienze, ha portato a una maggiore consapevolezza e alla voglia di cambiamento. Ben vengano anche tutte le iniziative in questa direzione promosse ovunque e da chiunque. Non mi occorre un testimonial. Se ci limitassimo a circoscrivere le molestie a quanto accaduto a una sola persona, non avremmo capito niente. Perciò non facciamo l’errore di pensare che, se lei è passata da vittima a carnefice – ammesso che le accuse di Jimmy Bennet siano fondate – allora il problema non esiste.

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