I 55 anni di Eva Kant, Astorina e Oscar Ink la festeggiano con un albo inedito

di ROSITA SPINOZZI –

Ad agosto un albo inedito di Astorina e Oscar Ink per celebrare la prima, folgorante apparizione dell’affascinante compagna di Diabolik. Un remake con la prefazione firmata dalla giornalista Concita De Gregorio –

Cinquantacinque anni e non sentirli. Eva Kant è più bella che mai, nonostante l’orologio del tempo, implacabile, ci ricorda che era il primo marzo 1963 l’anno in cui apparve per la prima volta in edicola. L’occasione? L’incontro con Diabolik, il più scaltro e affascinante dei ladri che, per una volta, è stato lui stesso vittima di un “furto”: Eva, infatti, gli ha rubato il cuore. Oltre ad averlo salvato in extremis dalla ghigliottina. Affermazioni più che sufficienti per far comprendere l’enorme poteziale di questo personaggio femminile, emblematico a partire dal nome stesso: Eva, come la prima donna; Kant come il celebre filosofo nonchè il più importante esponente dell’illuminismo tedesco. Alta, bionda e con i lunghi capelli spesso raccolti in uno chignon, occhi verdi, elegante e dotata di una classe innata che ricorda tanto l’ineguagliabile Grace Kelly, Eva Kant resiste nel tempo. È un’icona di stile. E per festeggiate i 55 anni di carriera della criminale più affascinante dei fumetti, nata dalla fantasia delle sorelle Giussani, Astorina e Mondadori Oscar Ink pubblicano il 28 agosto un albo inedito davvero speciale: “Eva Kant entra in scena”. La prefazione è della giornalista Concita De Gregorio, grande fan di Diabolik e, soprattutto, di Eva che definisce con una serie di aggettivi assai pertinenti come “feroce, stupenda, fredda, suadente, irresistibile”. Sarà un albo molto atteso dai cultori non solo per il valore “commemorativo”, ma  soprattutto perché svelerà, per la prima volta, alcuni “segreti” di Lady Kant.

In realtà, cosa sappiamo di lei? In primis che quanti amano Diabolik non possono fare a meno di amare anche lei perché i due personaggi, negli anni, sono diventati complementari. Una compagna tanto scaltra quanto perfetta per il re del crimine, quindi chapeau alle sorelle Angela e Luciana Giussani. Entrando nel dettaglio, però, sappiamo che Eva è la vedova di Lord Anthony Kant, ambasciatore del Sudafrica morto in circostanze misteriose. La versione ufficiale dei fatti dice che sia stato sbranato da un pantera durante una battuta di caccia, ma in realtà i sospetti ricadono sulla moglie che, a quanto pare, viene ritenuta artefice di questa morte. Tant’è che Eva non esita a confidare subito a Diabolik, con un pizzico di compiacimento, di essere una donna pericolosa con trascorsi di avventuriera e spia industriale. Ad onor del vero, le Giussani avevano “concepito” Eva come semplice “spalla” di Diabolik, ma in breve tempo la carismatica bionda è riuscita ad avere la meglio anche sulle sue creatrici tanto da diventare co-star di una serie di fumetti che, ancora oggi, continua a mietere grandi consensi. Diabolik è un cult, ergo lo è anche Eva. Sono due facce della stessa medaglia.

In conclusione, “Eva Kant entra in scena” è un omaggio alla versione originale della storia che poi darà il via ad una lunga saga. Agli autori di questo remake, scritto nel 2012 da Mario Gomboli e Tito Faraci, e disegnato da Giuseppe Palumbo, l’onore e l’onere di rendere coerente la storia iniziale con le centinaia successive, nel pieno rispetto della versione originale. Pertanto prepariamoci a rivivere quel fatale incontro che, nel tempo, ha contribuito a dare linfa vitale alla genesi del fumetto. Non mancheranno colpi di scena, citazioni, flashback, ricordi. E, ovviamente, anche il primo, indimenticabile, diabolico bacio.

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