Quelli che andrebbero censiti

di ELIANA ENNE –

Noto che si sta diffondendo nel nostro Paese un atteggiamento che definire intollerante è un eufemismo. A quanto pare, sarebbe all’ordine del giorno della politica un censimento per etnie, in modo da determinare chi può restare in Italia e chi no. Bene, propongo anch’io una lista di persone che mi piacerebbe fossero censite.

  • Chi al bar ordina cornetto integrale versione mignon e cappuccino decaffeinato col latte di soia.
  • Chi al supermercato smanaccia il pane negli scaffali fino a frantumarlo per controllarne la freschezza.
  • Quelli che mentre parlano stanno sempre a toccarti un braccio, o la spalla, ti contano i capelli sulla maglia e li tirano via, fregandosene se sono o meno ancora attaccati alla testa.
  • Chi invoca la tutela della privacy e poi su Instagram si tagga in ospedale mostrando perfino le analisi.
  • Quelli che in qualsiasi occasione li incontri, l’unica cosa che domandano è “Quando ti sposi?”
  • I complottari, quelli che per principio vedono il marcio in ogni cosa. C’è il sole? Eh, ti sembra il sole: in realtà sono coriandoli chimici disposti a stella per far crescere la frutta da spacciare come biologica.
  • Chi paga centinaia di euro per la visita da uno specialista e poi va sui forum di internet a chiedere ulteriori diagnosi da chi, invece, la laurea in Medicina l’ha presa guardando quel certo programma Tv che trasforma i casi di cronaca in uno show.
  • I romantici del terzo millennio che hanno il profilo Facebook di coppia e sono tutto cuoricini e micetti… fino a mezzanotte. Poi tentano di agganciare in chat donne di qualsiasi età.
  • Chi finge di adularti perché vuole una consulenza gratis. In genere esordisce con “Tu che te ne intendi…”. Non ci cascate: giuro, i peggiori mal di testa li ho avuti sempre con chi inizia le conversazioni così.
  • Quelli che difendono il Crocifisso, si fotografano col Vangelo in mano e vogliono un appuntamento dal Papa, però… se si potessero affogare tutti i disperati africani nei loro barconi sarebbe meglio.

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