A Ripatransone torna “La canzone de ‘Ngerescià”

di ROSITA SPINOZZI –

Ripatransone è un paese splendido e i suoi abitanti, si sa, hanno una marcia in più grazie anche alla loro creatività. Pertanto poteva mancare una canzone popolare in un luogo come il Belvedere del Piceno che, oltre ad essere immerso nel verde, vanta innumerevoli potenzialità? Al quesito ripondiamo subito con un titolo: “La canzone de ‘Ngerescià”, un canto in dialetto ripano scritto dal conte Carlo Neroni, padre del più celebre Luciano Neroni, basso lirico che ha fatto volare alto il nome di Ripatransone nel mondo. Questa melodia – appartenente ad una raccolta di bozzetti poetici, tutti in dialetto, dello stesso autore – risale agli anni Venti e narra di una giovane che, nella stagione delle ciliegie, è innamorata di un ragazzo “che fa l’urtelà llejó le Chenietta”. La sua presentazione ufficiale è avvenuta un lontano giovedì grasso del 1925, al Teatro “Luigi Mercantini”, come testimonia una locandina dell’epoca dove viene precisato che la canzone verrà cantata da “Elde de ‘Nzermu” e “Linette de Pippì”, accompagnati da ‘nu “Cora de Jevenetta”. In mancanza della partitura originale, “La canzone de ‘Ngerescià”  è arrivata fino a noi dalla viva voce delle generazioni trascorse. Ma strada facendo si è persa la melodia della strofa che il maestro Vincenzo Travaglini ha dovuto in qualche modo reintegrare insieme all’introduzione e agli intermezzi mancanti. «Mi sembrava impossibile che una città come Ripatransone, ricca di musica e di musicisti in ogni tempo, non avesse nel ricco patrimonio della sua storia e delle sue tradizioni una canzone popolare che tutti potessero cantare» spiega  il maestro Travaglini «Questo è il motivo che mi ha spinto a mettere mano ad un’antica e dimenticata canzone, ma anche ad altre a cui sto lavorando, ed inserirla non solo nello spettacolo di fine anno della quinta elementare, ma farne anche due video: uno ufficiale in cui la cantante che la interpreta è Jessica Capriotti accompagnata dal coro dei bambini di quinta, l’altro in versione karaoke affinché i miei concittadini possano apprenderla e cantarla». Un plauso, dunque, al maestro Travaglini che, oltre ad essere un ottimo musicista, ha sempre dimostrato grande amore verso il suo paese e sensibilità nei confronti delle antiche tradizioni musicali che, spesso e volentieri, ha “trasferito” ai nostri giorni in modo tale che anche le nuove generazioni potessero conoscere e apprezzare canzoni di grande pregio. Chi ama Ripatransone, come la sottoscritta, non potrà fare a meno di sorridere sapendo che ora, per le suggestive vie del paese, tornerà ad aleggiare “La canzone de ‘Ngerescià” che narra una delicata storia d’amore d’altri tempi.

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