L’Odissea continua. L’Italia e Malta chiudono i porti, la Spagna accoglie i migranti Aquarius

di GIUDITTA CASTELLI –

“Del difficile mar flutti tremendi/Che le navi più ratte, e d’ugual fianchi/ Munite, e liete di quel vento amico” (da l’Odissea, Canto V). Quel vento amico soffia da nord ovest, dalla Spagna. “Venite a Valenzia” è l’invito lanciato dal premier spagnolo, Pedro Sanchez. Infatti sarà la Spagna ad accogliere la nave Aquarius, da ore bloccata in mare con a bordo oltre 629 migranti poichè né l’Italia né Malta permettono l’approdo nei loro porti. Sanchez ribadisce: «È nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone». L’appello alla nazione era venuto all’incirca alle ore 15 di oggi, dalla sindaca di Barcellona, Ada Colau, la quale ha offerto l’approdo nel porto della città catalana e ha chiesto  la collaborazione del governo spagnolo. L’offerta della Spagna arriva a pochissime ore dall’allarme lanciato dai volontari a bordo della nave della Ong sulle scarse scorte di cibo che sarebbero bastate solo per altre 24 ore. E sull’Aquarius ci sono anche 11 bambini e 7 donne incinte. Per la cronaca: l’Aquarius è bloccata a 35 miglia dall’Italia e a 27 da Malta, dove ha passato la notte. L’Italia ha negato l’approdo nei suoi porti chiedendo a Malta di accogliere i migranti. Malta si è rifiutata sostenendo che il soccorso è stato coordinato da Roma e non è quindi di sua competenza.

Il premier Joseph Muscat, nel ringraziare il premier spagnolo Sanchez per aver accolto l’Aquarius, parla di una Italia che ha  infranto le regole internazionali e invoca un nuovo tavolo in cui discutere la questione europea affinchè ciò non accada più. E mentre Salvini esulta per aver fatto la voce grossa e la Boldrini ironizza sulle idee di politica interna del leader leghista affermando: «Salvini prima chiude i porti, poi chiuderà le strade, poi chiuderà le case»,  il premier Giuseppe Conte da Accumoli ringrazia Sanchez spiegando che la decisione della Spagna va “nella direzione della solidarietà”.  Di Maio punta il dito contro l’Europa non solidale che per anni ha lasciato sola l’Italia ma Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue, spiega che la situazione della nave Aquarius è “regolata dal diritto internazionale e non è competenza della Commissione interpretare la legge”. Quindi secondo il diritto internazionale  la decisione sul luogo in cui una nave dovrebbe sbarcare spetta al Paese che coordina l’operazione di salvataggio, anche se non sarebbe precisato se deve essere nello stesso Paese in quanto la  legge proporrebbe  solo dei criteri, per orientare la decisione. È lecito chiedersi qual è la posizione del popolo italiano sulla vicenda.

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