Ottava di Pasqua, il giornalista Rai Vincenzo Varagona presenta il suo libro “Il muratore di Dio”

di ROSITA SPINOZZI –

Il libro “Il muratore di Dio. Padre Pietro Lavini e il monastero di San Leonardo” verrà presentato sabato 7 aprile alle ore 17,30, presso il Palazzo Municipale di Ripatransone. L’evento rientra nell’ambito del programma dei festeggiamenti per l’Ottava di Pasqua

RIPATRANSONE – Una storia di fede, coraggio e determinazione che vede protagonista un uomo straordinario in grado di trasformare un luogo abbandonato in un centro di spiritualità riconosciuto a livello internazionale, visitato ogni giorno da turisti e pellegrini in cerca di conforto e speranza. È quanto racconta il giornalista Rai Vincenzo Varagona nel suo libro “Il muratore di Dio. Padre Pietro Lavini e il monastero di San Leonardo”, che verrà presentato sabato 7 aprile alle ore 17,30 presso il Palazzo Municipale di Ripatransone, nella sala ex giudice di pace. L’evento rientra nell’ambito del programma dei festeggiamenti per l’Ottava di Pasqua, che culminerà il 9 aprile con l’accensione del Cavallo di Fuoco. Il giornalista marchigiano Varagona, che collabora con Avvenire e Famiglia Cristiana, descrive in maniera incisiva e coinvolgente le vicissitudini di Padre Pietro Lavini, definito “muratore di Dio” da Papa Giovanni Paolo II per aver ricostruito il monastero di San Leonardo al Volubrio. Pubblicato nel 2016, ad un anno esatto dalla morte del religioso avvenuta il 9 agosto 2015, il libro si apre con la prefazione del cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo, e comprende anche un’intervista rilasciata da Padre Pietro e le testimonianze di quanti lo hanno conosciuto.

Il religioso desiderava riedificare il monastero fin dal 1965, periodo in cui era frate presso il Santuario dell’Ambro. Nel 1969 i figli del Senatore Albertini, Elena e Leonardo, proprietari della struttura, gli donarono il rudere insieme ai soldi per il passaggio di proprietà. Il francescano, non potendo avere beni per voto, intestò la donazione al Monastero benedettino di Santa Vittoria in Matenano. Nel 1970 il Comune di Montefortino approvò il progetto di ricostruzione della Chiesa di San Leonardo con il benestare della Soprintendenza alle Belle Arti. L’anno successivo, esattamente il 24 maggio 1971, Padre Pietro decise di trasferirsi come eremita in quel luogo che si erge su uno sperone a strapiombo sulle gole dell’Infernaccio, nei monti Sibillini, a 1128 metri di altitudine, sopra le sorgenti del fiume Tenna. Incessante la sua opera di ricostruzione che, in circa mezzo secolo di lavoro, ha riportato il monastero all’antico splendore grazie anche all’aiuto di benefattori e volontari. Il religioso, che oggi riposa nella cappellina dei francescani di Potenza Picena, aveva completato anche il campanile e stava pensando alla costruzione della propria sepoltura.

Il libro di Vincenzo Varagona evidenzia la grande forza spirituale con la quale Padre Pietro, nonostante lo scetticismo da cui era circondato, ha lavorato per decenni in un posto inaccessibile a mezzi meccanici. E pietra dopo pietra, con la sola forza delle braccia e l’aiuto di un asino con una carriola, ha ridato vita a un luogo ridotto ormai a rudere, posto un tempo in posizione strategica per i pellegrini che si recavano a Roma. Una missione proveniente dall’Alto, diceva Padre Pietro, che ha risposto con tutta l’anima all’esortazione “Va’, ripara la mia casa”. A tal proposito, scrive il cardinale Edoardo Menichelli: «La storia di padre Pietro è singolare, qualche volta amabilmente autarchica, ma sempre illuminata da un profondo desiderio di servire Dio e di farlo conoscere e amare. Affrontando non poche difficoltà, ma con la tenacia di un’idea fissa e con una sempre crescente solidarietà, pietra sopra pietra riedifica questo santuario della contemplazione. È come se l’esperienza di antichi eremiti riprendesse fiato. L’eremo (o, come padre Pietro diceva, il monastero) rianima il percorso in mezzo ai monti e, provvidenzialmente, rianima anche la ricerca di Dio. Siano gli amanti della montagna o i cercatori del silenzio e del mistero, è tutto un popolo che sale fin lassù per rendere grazie all’opera di padre Pietro e per ricominciare a lodare Dio, partendo dalla bellezza e dalla sacralità del creato».

Note sull’autore
Vincenzo Varagona vive ad Ancona. Giornalista dal 1982, collabora con Avvenire e Famiglia Cristiana. Dal 1987 lavora nella redazione del Tgr Rai. Ha realizzato reportage nei Balcani in guerra (Croazia 1993, Kossovo 2001), in Medio Oriente (2006) e in Africa (1995, 2004, 2009). La fondazione Greenaccord gli ha assegnato il premio giornalistico Sentinella del creato per i temi affrontati nei reportage dall’Etiopia. Nel 2013 il Centro Studi Marche gli ha consegnato il Golden Premium per il giornalismo radiofonico. Ha curato la pubblicazione di “Rai, una per tutti” (2005) e diCinquant’anni di Ucsi” (2010). Nel 2015 ha dato alle stampeComunicare Dio. Dalla creazione alla Chiesa di Papa Francesco”. Con Paoline ha pubblicato: “Pollicino nel bosco dei media. Come educare i bambini a un uso corretto dei mezzi di comunicazione” (2007); Abba Marcello. Viaggio nel cuore dell’Africa missionaria (2011); Il medico della Sars. Carlo Urbani raccontato da quanti lo hanno conosciuto” (2013); “Morire a Nassiriya. Marco Beci, un italiano a servizio del mondo” (2014).

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