Non è Caracas ma Torino

di MASSIMO CONSORTI –

Guai dire a una gang di ragazzini che bestemmiano come camalli del porto di Genova “per favore, smettetela”. Il rischio che si corre, come accaduto a una signora quarantenne nel parcheggio del Centro commerciale Le Gru di Torino, è quello di essere accerchiata, insultata e pesantemente malmenata. Questo gesto “eroico”, compiuto da tre ragazzi e una ragazza tutti minorenni, è stato fatto davanti al bambino della signora, quattro anni, che sta ancora cercando di riprendersi.

In questo caso, come in tanti che ci capitano e che viviamo personalmente andando per strada, il problema non è solo quello dell’educazione che un ragazzo può ricevere o meno in famiglia, a scuola o in parrocchia, ma il risultato esatto della somma diabolica che tre input così forti danno a uno stesso cervello in cui l’unica sinapsi presente e navigante, si sente maledettamente sola.

Viale Secondo Moretti, centro di San Benedetto del Tronto. Quando esce un po’ di sole accade come in Miracolo a Milano, i pensionati sono felici e occupano le panchine cercando di accaparrarsi l’unico raggio del tiepido sole invernale. Ora qualcuno dovrà spiegarci per quale motivo tre ragazzotti di diverse stazze e altezze, dopo aver fatto il loro ingresso trionfale sul Viale passando sotto al ponte del treno manco fosse l’Arco di Augusto, prima iniziano a ruttare, poi a fare a gara a chi spunta più lontano, accompagnando il risultato del lancio con solenni bestemmioni e infine, non convinti di essere stati notati come avrebbero voluto, si avvicinano a una panchina di pensionati, fregano dalla testa di uno di loro il cappello, fuggono e poi, girandosi, lanciano il cappello in mezzo alla strada.

Il pensionato ha accennato appena a un gesto di reazione ma poi, vuoi l’età, vuoi il fiato corto, ha ceduto alla violenza. Vicino alla Fontana di Nespolo, c’erano due vigili urbani. È vero che a loro nessuno ha toccato il cappello, ma almeno accennare a una timida difesa del pensionato, sarebbe stato un bel gesto.

La sensazione è che questi bulli di città, e anche quelli di periferia, si sentano intoccabili, inespugnabili, immortali. La serie è sempre quella legata al delirio di onnipotenza che oggi inizia prestissimo, magari a 15 anni, l’età della ragazzina che a Torino ha picchiato la signora nel parcheggio Le Gru, e solo per averle detto di non bestemmiare.