La Cappella del Giudizio Universale di Tapia Radic non “abita” più a Ripatransone

di ROSITA SPINOZZI –

RIPATRANSONE – La Cappella del Giudizio Universale, sala di esposizione permanente delle opere scultoree dell’artista cileno Sergio Tapia Radic, non “abita” più nella cripta dell’ottocentesco Santuario della Madonna di San Giovanni a Ripatransone. A partire da oggi, 16 dicembre, ha trovato ufficialmente la sua fissa dimora nel Comune di San Marcello, in Provincia di Ancona, dove si è trasferito Tapia Radic dopo aver vissuto e lavorato nel Belvedere del Piceno per oltre un trentennio.

Le ragioni che hanno portato a questa grave perdita, umana e artistica, sono molteplici. Ma non è di questo che vogliamo discutere, bensì è nostro intento rendere omaggio  al valore artistico di un grande scultore e alla grazia della sua umanità, con la quale ha saputo guidare l’apprezzamento dell’arte tra la gente comune. Un artista di fama internazionale che, tra l’altro, per conto dei governi del Cile e degli Stati Uniti, ha scolpito i busti del presidente cileno Jorge Alesandri R., della poetessa Gabriela Mistral e del presidente americano John Fitzgerald Kennedy.

Inaugurata nell’agosto del 2009 in via Ghislieri, di lato al Duomo, la Cappella  era subito diventata meta ambita di numerosi visitatori tra cui persone provenienti dall’hinterland, studenti, turisti italiani e stranieri, appassionati d’arte. Tanto da essere considerata il nono museo ripano, con la sua pregevole selezione delle sculture più significative del maestro Tapia Radic e due grandi opere poste ai lati dell’ingresso del Museo, denominate ‘Scene dell’Antico Testamento’ e ‘Scene del Nuovo Testamento’, quale straordinario risultato di un assemblaggio di decine di formelle in terracotta. Suggestive le statue a grandezza naturale dedicate a personaggi biblici, splendida l’opera principale ‘Il Giudizio Universale’ da cui prende nome la raccolta, composta da formelle in terracotta policroma con intervalli pittorici.

L’idea di riunire la prestigiosa produzione di Sergio Tapia Radic in un Museo in grado di consentire a tutti di fruire della bellezza delle sue sculture, si era rivelata tanto vincente quanto doverosa nei confronti di un artista che da tempo rende lustro alla città di Ripatransone. Sono, inoltre, numerose le opere che Tapia Radic ha realizzato in terra picena, in particolare la terracotta ‘Il lavoro umile’ che fa bella mostra di sè all’esterno del Palazzo Municipale di Ripatransone, e il paliotto in terracotta policroma che impreziosisce il nuovo altare della Chiesa Madonna di Fatima in zona Valtesino.

Immensa la stima che l’artista si è conquistato non solo a Ripatransone, ma anche in altri centri della Provincia, per la sua arte raffinata e profondamente didascalica, unita alla vasta cultura biblica e alle doti umane. Tapia Radic, infatti, può essere considerato il primo mecenate del XXI secolo di Ripatransone ed il terzo degli ultimi secoli, dopo il canonico Cesare Cellini (XIX sec.) e il Cav. di Gran Croce Uno Gera (XX sec.). Un grave perdita per il Belvedere del Piceno, dunque, e un grande onore per il Comune di San Marcello che ha avuto la sensibilità e l’intelligenza di accogliere non solo la Cappella del Giudizio Universale, ma anche il maestro Sergio Tapia Radic.