Le Grotte di Frasassi su Rai 1 a “Unomattina in Famiglia”

di REDAZIONE –

Un viaggio alla scoperta delle origini del favoloso sito di Genga condotto da Paolo Notari con il Prof Emanuele Tondi dell’Università di Camerino –

ANCONA – Le favolose bellezze naturali  delle Grotte di Frasassi continuano a richiamare l’attenzione dei mass media nazionali, uno nuovo speciale infatti, è stato dedicato al sito carsico di Genga proprio questa mattina, domenica 15 gennaio, nella seguitissima trasmissione di Rai 1  “Unomattina in famiglia”  in onda dalle ore 6,30 alle ore 9,30. “Chiare fresche e dolci acque” questo è il titolo della rubrica di “Unomattina in famiglia” che prende spunto da uno dei più celebri componimenti del Canzoniere (1340-41) di Francesco Petrarca per far scoprire agli spettatori le meraviglie delle acque della nostra Penisola. Condotta brillantemente dal popolare giornalista di Rai 1 Paolo Notari, la puntata di domenica ha fatto conoscere al grande pubblico la protagonista assoluta della meravigliosa formazione carsica millenaria delle grotte: l’acqua.

«Ho visitato le Grotte di Frasassi da bambino con mio padre e nonni originari di Genga dopo dieci giorni dall’ apertura e poi tante volte per lavoro o piacere. – ha  raccontato Paolo Notari – Entrare con la troupe di Raiuno, inviato da Michele Guardi per il suo programma di massimo ascolto DayTime Rai,  è stata una emozione nuova. Alla mia regista Paola Montali ho chiesto di realizzare la puntata provando ad incuriosire il pubblico  a visitarle, cosciente che trasmettere televisivamente l’ emozione del battito cardiaco accelerato che si prova entrando in quelle sale sotterrane sarebbe sciocco e presuntuoso. Un grazie alla direzione e personale per ottima assistenza propedeutica al prodotto video».

A spiegare ai telespettatori i lunghi processi di formazione delle gigantesche stalattiti e stalagmiti delle Grotte ha pensato Emanuele Tondi, professore di Geologia dell’Università di Camerino. «Nella  trasmissione televisiva  raccontiamo  il ruolo dell’acqua nel costruire il peculiare ambiente ipogeo delle Grotte di Frasassi. –  ha detto il  prof. Emanuele Tondi –  Dall’acqua si formano le rocce che poi, portate in ambiente subaereo dalle forze tettoniche, inizia il lento processo erosivo, scavandole sia all’esterno che al loro interno. Qui, grazie anche al contributo delle acque sulfuree profonde, l’acqua prima crea il teatro (la grotta) e poi realizza lo spettacolo (gli speleotemi: stalattiti e stalagmiti). Tutto questo grazie a reazioni chimiche, che generano energia ed anche condizioni uniche per la vita. Un ecosistema isolato dal mondo esterno, primitivo ed unico».

Partendo dall’origine, ovvero dal fiume Sentino che ha scavato nei secoli la gola di Frasassi, il viaggio condotto da Paolo Notari e da Emanuele Tondi nel ventre della terra è proseguito con l’esplorazione dei laghi sospesi presenti nel sito carsico tra cui quelli visibili lungo il percorso turistico, come il lago cristallizzato, il lago smeraldo, il lago delle candeline, il lago della sala dell’infinito e il lago dell’orsa visibile dal percorso in un pozzo profondo 25 metri.

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