Europa Verde, nasce il direttivo sambenedettese: «Una follia il progetto dei parcheggi sull’Albula»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domenica 6 novembre presso l’Ex Cinema delle Palme in Via Gramsci e di fronte ad una partecipata assemblea di iscritti e simpatizzanti è stata nominata la compagine locale di Europa Verde. Il Consiglio Direttivo neo-eletto sarà formato da Virginia D’Angelo e Pietro Canducci (co-portavoci), Alessandra Pistonesi, Patrizia Antonelli e Oliver Panichi: «La riunione, oltre alla formale votazione, ha visto la enunciazione e descrizione del dettagliato programma di mandato che avrà il duplice obiettivo di radicare sempre più il partito nella città, soprattutto dopo l’ottimo risultato alle ultime elezioni cittadine, e focalizzarsi sulla costante analisi delle problematiche che riguardano San Benedetto e i Sambenedettesi».

Tra queste l’Assemblea ha immediatamente approfondito quelle di maggiore attualità, Il Ballarin, l’Albula e la mobilità sostenibile. Sul Ballarin la riflessione è stata unanime: «Non c’è stato nessun tipo di condivisione, di partecipazione, di riflessione pubblica su un progetto che non riguarda solo un quartiere ma che è centrale per la rinascita ed il futuro – anche turistico – della nostra Città. Quell’area, per come è inserita nel contesto urbano locale, è strategica e dovrà essere riqualificata e trasformata in un vero e proprio parco urbano attrezzato, fruibile dall’intera comunità e contemporaneamente dialogante con la limitrofa area portuale ed il centro cittadino. In nessun caso si appoggeranno soluzioni che trasformino il Ballarin nell’ennesima “rotatoria” attrezzata a verde».

Per quanto riguarda l’Albula il direttivo definisce “assurdo e anacronistico il progetto faraonico che lo riguarda. In un momento in cui l’Europa, il Mondo intero vanno verso lo svuotamento dei centri cittadini dalle auto con il conseguente miglioramento della qualità della vita e della salute cittadine, San Benedetto del Tronto e la sua lungimirante Amministrazione propongono di spendere quasi 10 milioni di euro per cementificare il torrente e farlo diventare un parcheggio per 500 auto. Una follia. Per i Verdi il futuro di quell’area è la rinaturalizzazione dell’alveo trasformandolo in uno spazio da vivere nel tempo libero e riconsegnando a quella parte della città, molto popolosa ma priva di spazi aggregativi, un luogo aperto e vivibile. Progettare lì un mega parcheggio significa non guardare al futuro ma tornare indietro di 30 anni».

Infine la Mobilità sostenibile: «É un tema da sempre molto caro ai Verdi e su cui si deve aprire un confronto serio in città: iniziative quali le targhe alterne, le domeniche a piedi, la chiusura del lungomare, una stretta contro i mezzi più inquinanti fino ad arrivare ad una programmazione di lungo periodo incentrata sulla Zona a Traffico Limitato in centro, le zone 30, l’approvazione di un Biciplan, il Bike sharing. Una precisa e concreta visione di lungo periodo volta a fare di San Benedetto una vera città sostenibile, sostenibilità che va messa al centro anche di un diverso e più organico sviluppo economico».

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