La tradizione dello “Scacciacrocchie” rivive a Castignano con il gruppo Pozza I Bbé

di REDAZIONE –

CASTIGNANO – L’ultimo giorno di febbraio, si teneva nelle nostre campagne lo “Scacciacrocchie”. Torme di bambini e ragazzini urlanti andavano di contrada in contrada a cacciare i fastidiosi e dannosi animaletti facendo un baccano incredibile con pentolame, coperchi, campanacci e quant’altro. Per farlo c’era una particolare formula che indicava anche il posto dove mandare le crocchie: a Venarotta le mandavano sui monti “a fa lu fiè”. Altrove come a Mozzano, Ripaberarda, Pagliare o Castignano le mandavano invece “nelle terre del vicino”. In cambio di questo doppio servizio – salvare il proprio campo e danneggiare il campo del vicino – si donava ai giovani un dolcetto o qualcosa da mangiare. A Venarotta in particolare, allo Scacciacrocchie partecipavano anche giovani e adulti che poi si ritrovavano a casa di qualcuno o in una cantina per darci dentro con vino e insaccati. Il tutto terminava in tarda ora con solenni sbornie. Con un po’ di ritardo dovuto all’emergenza Covid, il gruppo “Pozza I Bbé” capitanato da Gianpiero Maravalli ha di nuovo riportato in vita questa antica quanto caratteristica tradizione per le vie ed i bar di Castignano. Marco Pietrzela dell’Associazione Egeria, che ha partecipato all’evento, afferma che “è nostro dovere mantenere vive le tradizioni perché chi non ricorda il proprio passato non può vivere coscientemente il proprio presente”.

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