Musicultura, Irene Grandi al Lauro Rossi. Vito si aggiudica la Targa Banca Macerata

di REDAZIONE –

MACERATA – A pochi mesi di distanza dalla partecipazione alle serate finali del Festival, Irene Grandi torna questa sera, martedì 1 marzo, a Macerata  alle Audizioni Live di Musicultura. Artista eclettica dal timbro inconfondibile, tra le più amate del pop-rock italiano, vanta una carriera lunga tre decenni. L’album della consacrazione “In vacanza da una vita” esce nel 1995 ed ottiene subito un grande successo commerciale ‒ oltre a vantare collaborazioni illustri con artisti quali Pino Daniele, Vasco Rossi e Jovanotti. Da qui ha inizio una carriera che la vede incessantemente impegnata tra tour in Italia e all’estero, importanti progetti discografici e la partecipazione a ben cinque edizioni del Festival di Sanremo, l’ultima nel 2021 con “Finalmente io”. Nel 2021 l’artista inaugura un nuovo tour, “Io in blues” che la vede protagonista nella veste inedita di cantante blues.

Con Irene Grandi, sul palcoscenico del Festival si sfideranno a suon di note gli artisti in gara:  Isotta di Siena, Ponente di Palermo, Sandri di Cesena, Moretti di Milano, Filippo Bubbico di Lecce e Moriel di Modena. Le Audizioni live di domenica hanno visto l’assegnazione del Premio  del pubblico presente e collegato ai social, Targa Banca Macerata, al  giovane palermitano Vito. L’ambito riconoscimento è stato  consegnato all’artista  dalla responsabile dell’Area Commerciale di Banca Macerata Debora Falcetta. Canzoni d’amore schiette che vanno dritte al cuore quelle proposte da Vito, 22 anni di Palermo nei brani “ Quanto costa l’amore” e “Apocalisse”. Vito canta da quando aveva 9 anni, a 13  anni entra nel cast dello show Ti Lascio Una Canzone su Rai Uno e condivide il palco con i Pooh, Riccardo Fogli, i Nomadi, Amii Stewart. «É stata un’esperienza bellissima ma anche molto forte, ero solo un bambino,  sentivo addosso molte pressioni» ha raccontato Vito. Il suo nuovo singolo “Quanto costa l’amore” anticipa un EP di prossima uscita.

L’artista più applaudito della serata al Teatro Lauro Rossi  è stato Matteo Leone  di Calasetta (SU). Cantautore giramondo e  batterista jazz, Matteo Leone con voce affilata e suono potente ha proposto  atmosfere blues con sonorità mediterranee  nei brani “In mézu ô mò” e “Ràixe”. Testi  scritti nel dialetto del suo paese il   tabarchino, un misto di ligure, arabo e un pizzico di maltese dove narra storie di viaggi, di mare e le gesta di donne e uomini che cercano dal 1400 un posto da chiamare Casa. Sul palco del Festival l’energia contagiosa di Anna e l’appartamento, l’alter-ego musicale di Anastasia Brugnoli cantautrice veronese classe 1991 con i brani  “Provvisoria” e “Edera”. «Io sono Anna – ha detto l’artista –  l’appartamento è l’enorme brusio di idee e di immagini che c’è nella mia testa e che prende forma per magia nelle canzoni». Nel 2020, Anna è uscita dall’Appartamento con l’EP Anna/Piano/Caos; l’anno successivo è tra le dieci finaliste del Premio Bianca d’Aponte e pubblica il primo album omonimo, “Anna e L’Appartamento”.

Hurricane all’anagrafe  David Maria Campese, classe 1995 cantautore e produttore di Vicenza  ha proposto i brani “Diavoli nel deserto” e “Rum” “nata di getto a seguito di una serata solitaria in compagnia di una bottiglia di Rum ”, confessa l’artista all’inizio della performance. Dopo gli studi in chitarra classica e musica elettronica, Hurricane si trasferisce a Londra   suona con i Nysza, e si diploma in songwriting al BIMM. Nel  2020 esordisce con il singolo “Wide Open” e  da Red Ronnie, al Premiato Circo Volante, presenta il suo secondo singolo, “Magical (Invisible)”. Nel 2021 è uscito il suo primo EP, “Dharma”.

Ritorna a Musicultura Costanza, cantautrice e logopedista di Livorno, accompagnata dalla sua band, con le canzoni “Ricordi di Thè” e  “Acqua che bolle” due brani che ricordano la felicità e la spensieratezza della sua infanzia “dove tutto era più semplice e senza pensieri.” Tra i finalisti di Musicultura 2020 con il brano “100 maglioni” Costanza, nello stesso anno, pubblica il suo primo disco “A piedi nudi”. Francesco Forni, di Roma, ha presentato  in anteprima due brani del suo nuovo disco scritto e cantato interamente in  napoletano, la sua  lingua originale. “Spacciatore” e “Pure si fosse” dove narra di bugie e di verità dette alla società e all’amata lontana. Francesco Forni ha alle spalle una carriera ricca di produzioni, dalla composizione di colonne sonore per il teatro e il cinema ad una copiosa discografia in cui figura come cantautore, chitarrista e produttore.

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