di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE)
Si è appena conclusa la seconda serata, decisamente migliore per quanto riguarda la gara, le canzoni sono più belle, ci sono più voci femminili, ci sono novità ma anche più che gradite conferme. Emozionante il monologo di Lorena Cesarini contro il razzismo, travolgenti i contributi di Malika Ayane e Arisa con i brani in gara per Milano Cortina 2026, la canzone che prevarrà tra le due ne diventerà l’Inno ufficiale. Unica nota stonata l’intervento pseudo comico di Checco Zalone, tutto faceva tranne che ridere.
SANGIOVANNI – Canta la solita canzone di Sangiovanni. Nemmeno un anno di carriera e ha già esaurito le idee. Voto 4. Ho già chiarito che non si copia.
GIOVANNI TRUPPI – È bravo ma porta un pezzo a metà strada tra il parlato e il cantato, difficile da seguire e da memorizzare. Voto 5, 5. Nota a margine: la canottiera solo se sei al mare e fai il bagnino. Già è discutibile come look per i tuoi concerti, figurati all’Ariston. Se vuoi fare l’alternativo, a Sanremo non ci vai per niente.
LE VIBRAZIONI – Sulla voce di Sarcina si potrebbe discutere per ore, ma la canzone è potente, la band suona bene, sul palco sono una botta di adrenalina che scuote la serata. Voto: 7.
EMMA – È nata per stare sul palco. Bella lei, bella la canzone, bello il messaggio. Non ha nemmeno strillato più di tanto. Voto 7,5.
MATTEO ROMANO – È una star di Tik Tok. Come cantante siamo ai livelli di Sangiovanni, ma a sua discolpa si è formato da solo nella cameretta e non con l’aiuto di qualche talent. Voto: 5.
IVA ZANICCHI – Ha 82 anni e potrebbe starsene tranquillamente a casa a giocare coi nipoti, perché insistere? Sei l’unica IVA a cui vogliamo bene, ma come hai detto a fine esibizione: “il mio festival può finire qua”. Voto: 4,5
FABRIZIO MORO – Merita perché riesce sempre a emozionare, anche con un ritornello prevedibile come “La distanza tra un uomo che ha vinto e un uomo sconfitto sei tu”. Il suo è un dono, ce l’hai oppure no. Lui ce l’ha. Voto: 7.
DITONELLAPIAGA E RETTORE – Mi hanno ricordato una serata tra amiche quando, dopo una sbronza epica, provavo ad aprire la porta di casa con le chiavi dell’auto. Si divertono, sono simpatiche, senza pretese. Voto: 6.
ELISA – Da quanto ti aspettavo! Intensa, ipnotica, trascinante. Farà le scarpe al (non più tanto) favorito Mahmood. Voto: 9.
TANANAI – C’è del genio. Si mangia le parole, stona, quasi cade mentre balla, eppure c’è qualcosa in lui che fa simpatia e nella canzone che mette voglia di riascoltarla. Per il momento nessun voto.
IRAMA – Canta bene un pezzo banale, noioso, non c’entra niente col suo stile. Ma che cosa gli è successo? Voto: 5
AKA SEVEN – Non usa autotune, una rarità fra gli “Amici”. Tiene bene il palco, il pezzo è fresco, ballabile. Voto: 6.
HIGHSNOB E HU – Quando han preso il microfono aspettavo spuntassero Aldo Giovanni e Giacomo. “Sono Ptor, figlio di Kmer, della tribù di Star…”. Una canzone che ho capito poco, mi hanno distratto. Per votarli devo riascoltarla.
La classifica provvisoria di fine serata vede prevedibilmente in testa Elisa e in coda Tananai. La somma delle prime due classifiche premia nuovamente Elisa e relega alla venticinquesima posizione meritatamente Ana Mena. Piccola nota. Sangiovanni, Iva Zanicchi, Le Vibrazioni e Donatella Rettore dicono FantaSanremo e Papalina alla fine della loro esibizione. Sono due parole legate al game FantaSanremo nato proprio qui nelle Marche a cui hanno preso parte milioni di italiani, agli artisti in gara che le esclamano vanno punti bonus. Ma quanto ci piace giocare a noi marchigiani!
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