“Finchè c’è il sole”, presentato il film di Ernesto Vagnoni. Proiezione l’11 settembre a Centobuchi

di REDAZIONE –

MONTEPRANDONE – Sabato 11 settembre alle ore 21, in Piazza dell’Unità di Centobuchi, verrà proiettato il lungometraggio “Finchè c’è il sole” del regista Ernesto Vagnoni, prodotto da Looks Video. Protagonista di Monteprandone, la giovanissima Camilla Nobili. Nel rispetto delle norme anti Covid la prenotazione è obbligatoria e va effettuatavia tramite messaggio/WhatsApp al numero 366.3441355. Obbligatorio mostrare il Green Pass, dai 12 anni in su. Di seguito pubblichiamo la scheda del film del regista Rrnesto Vagnoni:

PROGETTO AMBIENTE
Accade spesso che siano proprio i bambini a educare gli adulti al rispetto delle regole più semplici. È quello che succede soprattutto riguardo alla tematica del rispetto dell’ambiente e al gravoso problema dell’inquinamento, temi caldi di questo periodo storico. Gli adulti si dimenticano spesso di tenere una buona condotta perché non prestano la dovuta attenzione ai loro comportamenti, presi dalla fretta e dalla frenesia del loro ritmo di vita, vivono nel qui ed ora, non hanno una visione in prospettiva e, così facendo, non si curano delle conseguenze che le loro azioni potrebbero avere sul futuro delle nuove generazioni. Di fatto stanno contribuendo alla distruzione del pianeta con i loro comportamenti irresponsabili mostrandosi privi di qualsiasi sentimento di amore e di consapevolezza verso il futuro dei propri figli e nipoti. Non si rendono conto che, dalle ultime stime, i risvolti negativi e devastanti di questa noncuranza non tarderanno a manifestarsi, si parla dei prossimi venticinque o trenta anni. Gli effetti si ripercuoteranno sull’ambiente, sul clima, sulle stesse specie animali, alcune delle quali saranno messe a rischio di estinzione. Fare attenzione a poche e semplici azioni che si compiono quotidianamente, invece, significa avere rispetto e cura di se stessi e degli altri.

È importante avere un occhio di riguardo anche nelle scelte che facciamo: mangiare su piatti di ceramica anziché su quelli di plastica, bere su un solo bicchiere di vetro anziché usarne tanti di plastica, evitare di utilizzare le cannucce e bere direttamente dal bicchiere, acquistare i succhi di frutta confezionati nelle bottigliette di vetro anziché in quelle di cartone con la cannuccia di plastica, sono solo alcuni esempi. I bambini ci fanno riflettere molto da questo punto di vista: si divertono di più a bere dalle borracce e così ci insegnano che questa è una valida alternativa all’utilizzo di tante bottigliette di plastica usa e getta. Questi come tanti altri accorgimenti, come ad esempio chiudere il rubinetto dell’acqua quando non è necessario che rimanga aperto, sono tutte semplici azioni che contribuiscono a ridurre l’inquinamento e gli sprechi e a rispettare l’ambiente. In questo i bambini sembrano saperne più degli adulti, insegnano e danno il buon esempio molto più di quello che si potrebbe pensare: capita di vedere molto più spesso adulti che bambini gettare cartacce e immondizia in terra, anzi a volte proprio i bambini e i ragazzini raccolgono quello che i genitori o gli adulti lasciano abbandonato sulle panchine o in terra. Gli adulti al contrario si mostrano del tutto estranei a questo senso civico, basti pensare a interi sacchetti della spazzatura che sono lasciati cadere in mezzo alla strada e rappresentano non solo un problema per il corretto smaltimento dei rifiuti ma anche un pericolo per le auto in transito, senza contare l’enorme quantità di cicche di sigarette abbandonate sulle strade, che costituiscono una delle principali fonti di inquinamento e deturpano il decoro urbano, parchi e aree verdi.

In questo i bambini hanno molto da insegnare dato che sono molto più attenti di noi nel conferire correttamente i rifiuti: per loro è una sorta di divertimento separare la carta, la plastica e il vetro, si domandano più e volte dove gettare ciò che hanno in mano perché sono curiosi, attenti, e soprattutto, a differenza degli adulti, ci tengono a non sbagliare. Capita spesso che siano proprio i figli a far notare ai genitori che stanno sbagliando a differenziare i rifiuti. Possiamo dire lo stesso degli adulti? Quante volte capita loro di gettare i rifiuti dove capita? Solo perché magari si ha più a portata di mano un cestino piuttosto che un altro? Oppure non si ha il tempo e la voglia di cercare un cestino e si getta a terra quello che si ha in mano? È proprio il caso di dire che in questo caso sono proprio i bambini coloro da cui prendere esempio. All’interno della sceneggiatura, sarà protagonista anche il territorio Piceno, colpito duramente negli ultimi anni dal terremoto. Un modo per salvaguardare e “ricostruire”, le nostre radici e le nostre tradizioni, ma anche per non dimenticare come vivere in maniera sana e semplice. Gli adulti sembrano aver accantonato il problema dell’inquinamento, non si curano di un fenomeno di primo piano che ormai da anni viene continuamente messo in luce e denunciato dai mass media perché si lasciano ingannare dal fatto che fino a questo momento non ci sono state conseguenze così evidenti: tutti continuano a respirare, a mangiare, a spostarsi velocemente con le automobili più costose e lussuose ma non hanno ancora compreso come stanno realmente le cose. Respirano, è vero, ma che cosa respirano?

Introducono nei loro polmoni ingenti quantità di polveri sottili e sostanze dannose per la loro salute. Quando mangiano, cosa mangiano? Senza saperlo introducono nel loro organismo la plastica e le sostanze inquinanti che stanno dentro i piatti che portano in tavola: pesci pescati in mari inquinati e animali di allevamento che sono malnutriti e brucano l’erba di una terra altrettanto inquinata, frutta e verdura trattati con pesticidi e insetticidi che sono talmente resistenti che risulta difficile persino eliminarli del tutto da tali prodotti prima di consumarli. Si spostano con mezzi veloci ma sono proprio questi che contribuiscono all’inquinamento in maniera ancora più massiccia e consistente.

STORIA
Una semplice amicizia tra una bambina affetta da una lieve forma di autismo e un bambino di colore, che ha bisogno di un cuore nuovo per poter vivere. Una storia didattica e divertente ma allo stesso tempo commovente. Dietro le quinte di questa storia si nasconde il consumismo, legato di conseguenza all’inquinamento. La bambina è una terremotata di un paesino di montagna e dovrà di conseguenza spostarsi in città con la propria madre. Da subito dovrà fare i conti con la vita di città, scolpita dal consumismo e dagli sprechi dell’uomo. La bambina ricorda la vita semplice e sana del suo paesino di montagna e prova a dare un senso alla sua quotidianità, combattendo con il riciclo, la macchina del consumismo, che piano piano sta consumando l’animo dell’uomo e del nostro pianeta.  Scene semplici, ma toccanti, che porterà lo spettatore a riflettere sulla propria esistenza e le proprie abitudini. La bambina sarà una voce ironica ma tenera, che descriverà le strane e bizzarre abitudini dei suoi coetanei e genitori. La bambina etichettata come “strana”, si sentirà totalmente normale solo quando sarà insieme al suo piccolo amico del cuore, in cui lo spettatore troverà la chiave di lettura del titolo del film.

OBIETTIVI
Il finale è uno scenario che questo progetto vorrebbe scongiurare per la popolazione, pertanto l’obbiettivo primario è quello di creare laboratori scolastici, in modo che i piccoli delle nuove generazioni comprendano il valore del nostro pianeta e delle sue risorse, ma allo stesso tempo anche gli adulti, possono riflettere sui rischi ambientali. L’acqua ad esempio è un bene da tutelare, come il riciclo e l’utilizzo del legno abbinato ad una sana riqualificazione della vegetazione. Inoltre vogliamo sensibilizzare e incentivare il ripopolamento delle aree interne montane, e perseguire lo sviluppo di tutte le culture e le tradizioni, in un contesto completamente sano e immerso nella natura.

CONCLUSIONI
Possiamo concludere pertanto che sono i bambini a insegnarci più di quello che fanno tanti esperti e a dimostrare una coscienza e un senso di responsabilità maggiori dei propri genitori, in alcuni casi dovremmo prendere esempio proprio da loro e lasciare che per una volta siano i più piccoli con la loro innocenza, genuinità e semplicità a spingerci nella giusta direzione.

Questo l’elenco di Enti, Associazioni e Aziende coinvolte nella realizzazione del progetto che ha quale scopo principale l’educazione ambientale dei giovani e degli adulti: Bim Tronto, Comuni di Monteprandone, Monsampolo del Tronto, Castorani, Castignano, Ascoli Piceno, Castel di Lama, Roccafluvione, Porto Sant’Elpidio, Unione Montana Monti Azzurri, Unione Montana Tronto e Valfluvione, Unione Montana Catria e Nerone, Unione Comuni Vallata Tronto, Presidente Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, Legambiente Marche, Proloco Monteprandone, Associazione Centopercento, Rossetti Costruzioni, G3 srl, Autotrasporti Meridiana, LaPlaFer Cart, Recfer, Physiolab, Ristorante Lago di Oz, Scuola Chesterton, B&B Terra Mare. E anche Katia De Cesare alias Pippi Animazioni, Lucilla Santostasi della Scuola di Musica Musichiamo, Dottoressa Maria Gabriella Pignati.

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