L’Amico Fedele, colonie feline: «Sterilizzazioni sospese da novembre per mancanza di organico»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Manca l’organico, sterilizzazioni sospese. É quanto accade dal 10 novembre con grave pregiudizio per la cura delle colonie feline». Lo denuncia l’associazione “L’Amico Fedele”, attiva dal 2006 in diversi ambiti tra cui quello dell’assistenza ai gatti randagi attraverso il supporto ai “gattari”, il censimento della colonia felina e la successiva attività di sterilizzazione gratuita con il servizio veterinario: attività fondamentali per la lotta al randagismo felino. «Da un mese – spiegano i responsabili dell’associazione – il servizio è stato incredibilmente sospeso, a causa di insufficiente organico a disposizione dell’Asur Marche Area Vasta 5, o almeno questo è quanto ci è stato riferito. Una decisione che arriva pochi giorni dopo la nostra richiesta ufficiale, via Pec, di incrementare un servizio che già si rivelava del tutto insufficiente con soli 4 interventi di sterilizzazione a settimana».

Spesso l’associazione si vede costretta ad affrontare con propri fondi i costi della sterilizzazione delle gatte di colonia attraverso veterinari privati e questo va in contrasto con quanto prevede la legge: l’art. 14, comma 5, L.R. 10/1997 come modificata dalla L.R. n 18/2015, pone infatti a carico delle Asur gli interventi di sterilizzazione dei gatti che vivono in libertà. «La situazione attuale del randagismo felino, causa anche l’emergenza sanitaria da Covid 19, è peggiorata: sempre più numerose sono le richieste di intervento a cui non riusciamo a rispondere. E a farne le spese sono sempre gli indifesi: cuccioli malati, affamati, abbandonati, avvelenati. É inconcepibile che si sacrifichi ancora una volta il servizio delle sterilizzazioni delle gatte a favore di altri servizi e che questo settore venga puntualmente considerato irrilevante. Durante tutti questi anni abbiamo avuto sempre un atteggiamento collaborativo nei confronti delle istituzioni ma siamo stanchi di dover continuamente combattere per ottenere ciò che dovrebbe essere garantito dalla legge».

L’associazione chiede quindi al nuovo assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, di affrontare questa situazione e adoperarsi con i dovuti provvedimenti affinché venga finalmente risolta.

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