Indimenticabile Andrea Camilleri, il maestro oggi avrebbe compiuto 95 anni

di GIAMPIETRO DE ANGELIS –

Avrebbe compiuto 95 anni il 6 settembre, l’autore del commissario Montalbano. Era nato nel 1925 in provincia di Agrigento e, come è noto, Andrea Camilleri è deceduto nel luglio dello scorso anno a Roma. Non ha fatto in tempo, il grande vecchio della letteratura italiana contemporanea, a conoscere l’attuale situazione pandemica. Sarebbe stato interessante, oltremodo, ascoltare una sua riflessione in merito, accompagnata dall’immancabile sorriso e da una battuta tagliente. Ci piaceva così Camilleri, sempre tonico nonostante l’età e nonostante la cecità degli ultimi tempi. Sempre “sul pezzo” come dicono quelli moderni. Sempre attuale. Sempre nella giusta angolazione.

Ma chi era Andrea Camilleri, scrittore e uomo? Non c’è dubbio che il personaggio trainante per la notorietà al grande pubblico è stato Montalbano, sia quello classico impersonato magistralmente da un ottimo Luca Zingaretti, quanto la versione giovanile, con quel Michele Riondino che ci ha messo l’anima e il cuore, oltre all’interpretazione. Andrea Camilleri è anche altro, talvolta insospettabilmente. É stato docente, ad esempio, all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma. É in quel ruolo che ha conosciuto Zingaretti, allora studente. Andrea insegnava regia. Nel passato, anche lo scrittore era stato allievo di quell’Accademia. Come autore di romanzi, sceneggiature, testi teatrali, può aver inciso, almeno nella delineazione dei personaggi, nel dipingerne i tratti, i vizi, le qualità, il suo orientamento politico. A vent’anni si era iscritto al Partito Comunista Italiano, ma non lo ha seguito nelle varie trasformazioni. Ha sempre mantenuto una sua fermezza, un senso critico senza sconti, un impegno di fatto e di fatti, non di schieramento.

Tornando alle opere, ne ha scritte più di cento e, cosa non da poco, sono state conosciute con ottimi risultati di vendita in buona parte del mondo. Si è esercitato nella regia a teatro con i drammi di Luigi Pirandello. Ha il merito di aver portato sui palcoscenici italiani Beckett, mettendo in scena le sue opere. Così come quelle di Eugène Ionesco, Arthur Adamov, Vladimir Majakovskij ed altri. Ha lavorato in Rai, dopo un primo rifiuto per le sue simpatie comuniste, collaborando negli sceneggiati televisivi e, pochi forse lo sanno, è stato anche attore in alcuni film. Soprattutto ha insegnato, prima al Centro Sperimentale di Cinematografia, poi, come già accennato, all’Accademia d’Arte Drammatica.

Tornando allo scrittore di romanzi, ci si è dedicato attivamente dagli anni novanta in poi, fin quasi alla fine. Alcune opere, di grande successo di pubblico e critica, sono state trasposte in versione filmica. Due titoli in particolare: “La mossa del cavallo” e “La concessione del telefono”. Inutile elencare tutti i lavori. Interessante invece, dal nostro punto di vista, è denotare il carattere di queste opere, volte a classificare le situazioni, talvolta paradossali, in una antropologia culturale e storica nette e lucide. Una visione sempre chiara tale da disegnare adeguatamente un periodo. Venendo alle vicende del commissario Montalbano, il primo libro risale al 1994, poi una lunga serie, trasposta in TV, come ben noto. Montalbano piace sostanzialmente a tutti, anche a coloro che non hanno seguito le serie televisive. Vuoi per quel modo di fare, anticonvenzionale, vuoi per la simpatia del personaggio, per la sua libertà, per quell’onestà di fondo che si avvale di qualche scorciatoia funzionale e non di comodo.

A Camilleri piaceva il dialetto siciliano, pur rendendolo sempre comprensibile nelle sue opere. Di fatto ha ideato un linguaggio, quasi uno slang, riconoscibile e facilmente identificabile. Al punto da renderci un po’ tutti siciliani. Il Maestro, come è giusto chiamarlo, ha venduto almeno dieci milioni di copie nel mondo, con tutti i suoi libri. Numero di tutto rispetto, ma anche se il successo fosse stato inferiore, meriterebbe comunque il riconoscimento di genio della scrittura, per la sua inventiva, la capacità teatrale di impostare la trama, l’arguzia descrittiva. Buon compleanno Andrea.

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