Aggredito senza un perché

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Sono tutti minorenni, italiani, figli di famiglie considerate socialmente perbene i cinque ragazzi di Casalguidi (Pistoia) che hanno trovato divertente fare del male gratuitamente a un anziano invalido. Hanno atteso la vittima nascosti dietro l’angolo. Angelo (questo il nome del disabile, imbianchino di 76 anni oggi in pensione) è solo, ha la busta della spesa in una mano e cammina claudicante appoggiandosi a un bastone. Uno dei ragazzi esce allo scoperto, lo avvicina e gli tira via con forza il bastone, facendolo finire a terra, tra le risate sguaiate degli altri, che filmano tutta la scena col telefonino.

«Hanno ferito la mia dignità».  Già, perché questo è lo scopo di un atto del genere, aggredire chi non può difendersi, fargli del male fisico e, soprattutto, deriderlo. A soccorrere l’anziano è una badante che presta servizio in una casa proprio lì vicino. La donna assiste all’accaduto e si precipita ad aiutarlo, grida contro i ragazzi chiedendo di fermarsi, ma quelli non ci pensano nemmeno a tornare indietro, devono correre via a postare su Facebook il loro video. Sperano di ottenere consensi, commenti, condivisioni, perché un anziano che cade diverte milioni di deficienti, che ridono finché però a cadere non sia uno di loro.

Succede in rete, quando i “leoni da tastiera” se la prendono contro una ragazzina insultandola con parolacce e incredibili volgarità, oppure a scuola, quando in branco si divertono a rubare lo zaino e a minacciare il più piccolo e timido dei compagni di classe, o magari in giro acchiappano un povero cane e lo torturano a morte. Stavolta è toccato a un anziano disabile. Non sono bravate, come si affrettano a giustificarli troppo spesso i loro genitori: è bullismo vero e proprio, e ormai sembra socialmente accettato, quasi un passaggio obbligato per chiunque. Io invece non mi ci abituerò mai.