Corsi d’acqua a San Benedetto, ripartono i controlli sulla qualità delle acque

di REDAZIONE –

Presto riprenderanno i monitoraggi della Polizia Municipale su Albula, Ragnola e canale consortile –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riprenderanno a breve le campagne di monitoraggio periodico sulla qualità delle acque che i tre principali corsi d’acqua che attraversano la città, ovvero Albula, Ragnola e canale consortile in zona Sentina, riversano in mare. Il protocollo è infatti stato rinnovato, dopo che l’ultimo era stato stipulato nel 2014. Si è tenuta infatti ieri una riunione operativa, coordinata dal vicesindaco e assessore all’ambiente Antonio Capriotti, per definire i compiti in vista della firma di un nuovo protocollo d’intesa che stabilisca i compiti di ciascun soggetto coinvolto: vi hanno preso parte, oltre ai funzionari e ai dirigenti delle Aree Ambiente e Polizia Municipale, anche rappresentanti di Ciip, Picenambiente e del comune di Monteprandone. Hanno già dato la loro disponibilità ad aderire anche il Comune di Acquaviva e la Provincia di Ascoli Piceno.

Verosimilmente a partire dal nuovo anno, personale della Polizia Municipale, con i tecnici della CiaLab, l’azienda che supporta il Comune nelle operazioni di controllo ambientale, inizierà una serie di attività coordinate per verificare qualità e provenienza di tutti gli scarichi che interessano le tre aste fluviali, provenienti sia da abitazioni civili sia da insediamenti produttivi, impianti di depurazione compresi (da qui l’esigenza di coinvolgere Ciip e i comuni di Acquaviva e Monteprandone) accertando se sono in regola sulle norme in materia.

Si coglierà l’occasione anche per un controllo sulle situazioni di potenziale criticità idrogeologica e si monitoreranno i punti dove le acque, specie durate la bella stagione, ristagnano, per valutare l’entità di un possibile intervento volto alla loro fitodepurazione.
«Rinnoviamo un protocollo – spiega il vicesindaco Capriotti – rimasto intonso dal 2014 e con oggi diamo nuova forza a un’attività che siamo convinto sia cruciale per assicurare la qualità delle nostre acque e assicurarci il rispetto di una delle condizioni essenziali per continuare a fregiarci della Bandiera Blu».

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