“Raggiungere l’impossibile. L’ex-voto di Yves Klein a Santa Rita da Cascia”, il nuovo libro di Mario Savini

Ex voto di Yves Klein a Santa Rita da Cascia (1961)

di REDAZIONE –

Il libro trasporta il lettore all’interno dell’opera che l’artista francese Yves Klein ha dedicato a Santa Rita da Cascia, consegnata in anonimato alle suore agostiniane nel 1961 –

È stato appena pubblicato dalla casa editrice “Affinità elettive” (Ancona) il piccolo volume di Mario Savini, “Raggiungere l’impossibile. L’ex-voto di Yves Klein a Santa Rita da Cascia”, con prefazione di Franco Speroni. Yves Klein (Nizza, 28 aprile 1928 – Parigi, 6 giugno 1962) è stato uno degli artisti più influenti del XX Secolo e personalità di spicco del “Nouveau Réalisme”, il movimento fondato a Parigi nel 1960 dal critico francese Pierre Restany. La sua ricerca, di matrice concettuale, si svincola dalla materia per una poetica rivolta all’intimità, privilegiando l’aspetto mentale e spirituale con una grande attenzione ai processi dell’atto creativo. Il percorso artistico di Klein è stato accompagnato dalla forte devozione per Santa Rita da Cascia. Tra le visite che l’artista ha fatto al monastero della cittadina umbra, si ricorda quella del febbraio del 1961: in quell’occasione, in anonimato, ha consegnato alle suore agostiniane un ex-voto che custodisce, insieme ai pigmenti da lui preferiti, una supplica alla “Santa dei casi impossibili e disperati”. Il piccolo cofanetto rettangolare, venuto alla luce soltanto per un caso fortuito, mostra, nella più totale sacralità, tutta la poetica dell’artista. Da questo straordinario lavoro si apre una riflessione sull’operato “segreto” di Klein, allargando il pensiero ad altre opere.

«Mario Savini – si legge nella prefazione di Franco Speroni – ha scelto l’ex-voto a Santa Rita, che Yves Klein donò in forma anonima al convento delle agostiniane, per aprire il suo varco interpretativo nel lavoro dell’artista dedito, nella sua breve intensa attività, alla ricerca dell’impossibile, del vuoto, dell’immateriale. La descrizione dettagliata che Savini fa di questo lavoro, mette a fuoco un metodo dove alla ricerca dell’immateriale corrisponde un processo creativo fatto dell’organizzazione accurata di molti dettagli, estremamente materiali, visibili e tattili, sensoriali e sensuali».

Mario Savini, critico d’arte e giornalista, è docente a contratto di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Camerino (Scuola di Architettura e Design, Ascoli Piceno). Dirige il web magazine di scienze e culture digitali Postinterface (www.postinterface.com). Scrive per Nòva – Il Sole 24 Ore. Per Pisa University Press ha pubblicato Arte transgenica. La vita è il medium (2018) e Postinterface. L’evoluzione connettiva e la diffusione del pensiero plurale (2009).

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