Rotary Club di San Benedetto, incontro sulla violenza di genere. Ospiti il colonnello Tommaseo e l’assessore regionale Latini

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è parlato di violenza di genere ma lo si è fatto a 360 gradi affrontando il tema dal punto di vista della cultura, della natura e del diritto. É quanto organizzato dal Rotary Club di San Benedetto del Tronto che, martedì scorso, ha organizzato all’Hotel Calabresi, un incontro alla cui base c’era uno specifico capitolo del libro “Suggestioni Postmoderne” dell’incoming president Maria Rita Bartolomei, che parla dell’argomento in modo transdisciplinare. Ospiti della serata, in qualità di relatori, l’assessore alla cultura e alle pari opportunità della Regione Marche Giorgia Latini e il comandante provinciale dei carabinieri Giorgio Tommaseo. A partecipare alla serata anche il presidente del Rotary Club di Ascoli Piceno Paolo Petronio insieme alla moglie Alessandra.

A fare gli onori di casa è stato il presidente del Rotary Club di San Benedetto del Tronto Massimo Esposito che ha introdotto tutti i relatori. Importante l’intervento dell’assessore Latini che ha ribadito la serietà e la gravità dell’argomento: «É un tema molto serio e che va giustamente affrontato sotto tutti gli ambiti. É un tema esteso e per cercare di arginarlo va affrontato soprattutto in ambito educativo. E bisogna fare formazione nelle scuole insegnando il rispetto dell’altro e della figura femminile che troppo spesso viene vista coma la parte debole sulla quale sfogarsi». Latini ha ricordato la presenza di cinque centri antiviolenza, uno per provincia: «Proprio lo scorso anno abbiamo aumentato del 25 per cento il personale in servizio nei centri. E la cosa bella è che sono aumentati anche i volontari e questo è un segnale estremamente positivo».

L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento dell’autrice del libro Maria Rita Bartolomei che ha fornito alcuni spunti di riflessione: «La prima suggestione – ha spiegato – può essere quella relativa alla violenza. Dobbiamo chiederci se la violenza vada considerata come qualcosa di ontologico o antropologico. Nel senso è qualcosa che appartiene all’essere umano in quanto tale oppure la violenza deriva da determinati tipi di organizzazione sociale e del tipo di educazione e socializzazione. Un’altra questione riguarda l’enorme crescita di violenza di genere e, soprattutto, di femminicidi. Possiamo considerare questi fenomeni come frutto di trasformazioni sociali o questa situazione va addebitata anche al fatto che dei comportamenti che prima era considerati normali o addirittura naturali oggi vengono inquadrati giuridicamente divenendo passibili di sanzioni».

L’autrice del libro ha parlato anche del rapporto tra uomo e donna cercando, sostanzialmente, di capire quali siano le origini effettive di certi fenomeni per arrivare alla domanda finale: «É sufficiente un approccio giuridico – tecnico o occorre invece anche insistere sull’educazione, sull’approccio pedagico e sulla cultura?». Temi che vengono sviscerati nel volume dell’incoming president del Rotary Club di San Benedetto.

L’intervento finale è dunque spettato al colonnello Giorgio Tommaseo, comandante provinciale dei Carabinieri, introdotto dal presidente Esposito che ha voluto rendere tutte le persone presenti partecipi dell’importante curriculum dell’ufficiale dell’Arma che ha prestato servizio in Italia e all’Estero ricoprendo incarichi prestigiosi e di grande responsabilità. Il colonnello ha ripercorso tutte le normative e, in particolar modo, l’operato dei carabinieri nei casi di violenza di genere sottolineando l’importanza delle nuove leggi e dell’approccio che i militari, ormai addestrati a gestire certi tipi di situazioni purtroppo sempre più frequenti, riescono ad avere riuscendo spesso e volentieri ad evitare episodi di grave violenza se non addirittura tragedie.

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