Le opportunità della scienza, inaugurato il 686mo anno accademico dell’Università di Camerino

di REDAZIONE –

CAMERINO – «Carissime studentesse e carissimi studenti, come sempre, per voi e con voi che siete lo scopo ultimo di ogni nostra attività, ci accingiamo ad inaugurare un altro anno accademico. É stata un’emozione grandissima vedervi rientrare nelle aule, nei laboratori, con la grinta, la voglia di conoscenza, la curiosità che trasparivano dai vostri occhi, pur con i volti coperti dalle mascherine. Ci avete accompagnati senza paura in questo ultimo anno, rispettando regole, applicando protocolli, accettando forse anche, a volte, decisioni che possono esservi sembrate pesanti, ma che abbiamo dovuto prendere per tutelare la salute e il benessere di tutta la comunità universitaria. E la capacità di formare, di insegnare trovando soluzioni, di progettare, di supportare, di condividere un percorso con voi, e con tutti gli studenti e le studentesse che in questi anni ci hanno scelto, è la nostra comune identità, dimostrata riuscendo a cogliere ogni opportunità che abbiamo incontrato lungo il nostro tragitto, senza mai arretrare di un passo, facendo numerosi scatti in avanti, ma solo quando siamo stati certi di poter correre, insieme, sempre». É con questo augurio che il Rettore Claudio Pettinari ha dichiarato ufficialmente aperto il 686mo anno accademico della generosa, questo è l’aggettivo scelto quest’anno, Università di Camerino.

“#Universitas: l’opportunità della Scienza” è stato il tema individuato per questo appuntamento; l’hashtag che continua a caratterizzare il mandato rettorale del Prof. Pettinari ha avuto quest’anno un focus su quante opportunità la scienza fornisce sia a chi quotidianamente si impegna in laboratorio per attività di ricerca sia a quanti poi beneficiano dei risultati della ricerca scientifica. Per questo, hanno partecipato alla cerimonia il Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Ferruccio Resta, in collegamento da Milano, la senatrice a vita ed illustre scienziata Elena Cattaneo e la Ministra per le Parti opportunità e la famiglia Elena Bonetti che, impossibilitata ad intervenire in presenza per un impegno istituzionale sopraggiunto all’ultimo momento, ha inviato un video di saluto.

In un Auditorium tornato a riempirsi di autorità e di componenti della comunità universitaria, la cerimonia, aperta come di consueto da un filmato che ha riassunto i momenti salienti dell’anno accademico appena concluso, ha preso il via si è aperto con il saluto del Presidente Resta, seguito dai saluti del Direttore Generale Andrea Braschi, del Presidente del Consiglio degli studenti Yari Ferroni, della Rappresentante del personale tecnico e amministrativo Irene Pisani, della Rappresentante del personale docente e ricercatore Stefania Silvi. Il Magnifico Rettore, prof. Claudio Pettinari, ha tenuto poi la sua relazione al termine della quale è stato dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico.

«Sono onorato – ha sottolineato il Presidente Resta – di intervenire oggi all’Università di Camerino, un Ateneo simbolo di continuità e di stabilità. In questo momento abbiamo bisogno di una università che identifica i propri punti di forza e li fortifica, attenta al proprio territorio e che si prende in carico lo sviluppo sostenibile delle proprie città, una università coraggiosa, laboratori aperti e all’avanguardia, politiche attive premiali. Non possiamo perdere queste occasioni». «La scienza, per essere al servizio della collettività, – ha esordito il Rettore Pettinari – è fondamentale che sia accessibile, con le stesse opportunità riservate a uomini e donne, a tutte e a tutti, indistintamente. Questo è il progetto che Unicam ha intrapreso molti anni or sono e che con il costante impegno di delegate e prorettrici, si è sostanziato in un percorso che sta portando ad una parità di genere strutturale, dove tutte e tutti sono chiamate a dare il proprio contributo. Un convinto modo di essere Universitas, dunque, di tutte e tutti, per tutte e tutti, senza mai lasciare indietro nessuno. La scienza non ha genere. É possibile per ogni uomo e per ogni donna essere persona di valore in ogni disciplina: Unicam ci crede e per questo attua politiche ed adotta misure che vanno in questa direzione».

«Il Covid – ha proseguito il Rettore – non ha fermato certamente il percorso della didattica che, anzi, si è ulteriormente rinnovata nella sua offerta formativa, ascoltando le esigenze del mercato del lavoro, senza mai abbandonare i principi di cooperazione e coesione, legando quelli che sono i pillar dell’Europa con le nostre competenze: dal prossimo anno accademico partirà la laurea magistrale in “Nutrizione e sport”. Grande successo ha avuto il nuovo corso in “Informatica per la comunicazione digitale”. Stiamo progettando nuovi percorsi formativi sulle tecnologie innovative per la ricostruzione e per la valorizzazione del patrimonio culturale, un nuovo corso di laurea in Scienze giuridiche per l’innovazione organizzativa e la coesione sociale. Una Università che non investe sui giovani, sul presente del suo futuro, è altro, e invece noi si amo e restiamo Universitas. Desidero ringraziare il prof. Graziano Leoni, instancabile, che si è assunto il peso della Ricostruzione del nostro Ateneo, e lo sta portando avanti con determinazione e competenza, ma lo ringrazio soprattutto per ricoprire in maniera encomiabile il fondamentale ruolo del prorettore vicario».

Notevoli anche i successi riportati dal Rettore nel settore della ricerca: «Le entrate derivanti dai progetti di ricerca competitivi sono aumentate nell’ultimo triennio di più del doppio (132%) rispetto al triennio precedente. Abbiamo assunto 13 tra ricercatrici e ricercatori di tipo A, 19 di tipo B. Abbiamo assegnato 18 borse di dottorato su tematiche green e sui temi dell’innovazione, 83 dottorati in totale solo quest’anno. Nonostante il FAR 2020 non sia ancora concluso, siamo già pronti a pubblicare il bando 2022, incrementando il fondo a disposizione, e bandito tre progetti competitivi per le nostre piattaforme tecnologiche. Abbiamo progettato e messo in campo azioni interne per favorire la candidatura di giovani ricercatori al bando ERC Starting Grant. Si stanno inoltre svolgendo 37 importanti progetti di ricerca internazionali con un incremento del 20% rispetto al triennio precedente. Abbiamo deciso di destinare 2,5 milioni di euro nel prossimo triennio per l’acquisto o l’ammodernamento di strumentazione per la ricerca scientifica, E’ stato possibile realizzare tutto ciò anche grazie al lavoro svolto dal tavolo di coordinamento della ricerca».

«Per rafforzare l’interdisciplinarietà, abbiamo individuato i tre pilastri su cui concentrare la nostra ricerca: ambiente ed energia; salute e benessere; cultura, società, diritti e tecnologie, in piena coerenza con i 17 obiettivi dell’agenda 2030. Il Pnrr consentirà di porre al centro la Ricerca e l’innovazione tecnologica, chiaramente con un approccio di condivisione: le Università potranno essere importanti protagonisti all’interno delle sei missioni e le parole chiave saranno digitalizzazione, competitività, cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, sostenibilità, formazione, inclusione e coesione, salute e benessere».

«L’Università è il luogo delle opportunità, delle opportunità costruite in una dimensione universale di tradizione della conoscenza dei saperi. Da sempre le università nel nostro Paese sono state sentinelle di tracce di futuro che vanno colte e alimentate: l’università è il luogo dove il futuro trova il contesto giusto per potersi generare. Un reale e trasparente processo di selezione sulla base delle competenze e del merito, di tutte e di tutti, deve partire da criteri di valutazione che valorizzino le differenze. Un processo di selezione meritocratica è un processo che sa promuovere appieno tutti i talenti» ha affermato la Ministra Bonetti.

«Siamo qui oggi per ricordarci e ribadire la gioia del ricominciare e per ribadire i nostri diritti» ha esordito la senatrice Cattaneo, che ha aperto il suo intervento raccontando due storie di scienziate, Rita Levi Montalcini e Katalin Karikò, due storie che hanno in comune due concetti importanti: il metodo e la libertà, che fa rima con trasparenza e competitività «Il metodo non esiste senza la libertà, nella scienza c’è spazio per tutti, a patto che si abbia una buona idea da mettere in competizione. La scienza è il metodo per restringere gli spazi dell’incertezza. La parte più importante della scienza – ha proseguito la prof.ssa Cattaneo – è il coraggio di osare una domanda che nessuno ha mai pensato prima, andare al confine della conoscenza». Al termine della cerimonia il Rettore ha consegnato alla senatrice Cattaneo il Sigillo dell’Ateneo.

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