Giornata delle Marche, Casellati: «La natura ci ha piegato ma non abbattuto»

(foto sito Regione Marche)

di REDAZIONE –

Giornata delle Marche, gli interventi del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e del sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali. Affrontati i temi della ricostruzione e degli investimenti nell’impiantistica sportiva –

CASTELRAIMONDO – «Un’iniziativa di grande valenza simbolica e identitaria, che testimonia come la dimensione regionale, che si è affermata in ritardo nel cammino repubblicano e che ha da poco celebrato i suoi primi cinquant’anni, sia ormai diventata una componente fondamentale del Sistema Paese. Un elemento vitale di quella comunità nazionale che è insieme il punto di incontro e la sintesi del pluralismo culturale, sociale, economico italiano». Lo ha affermato il presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Lanciano Forum di Castelraimondo (Macerata), nell’intervento di apertura della Giornata delle Marche, all’incontro dedicata ai “Marchigiani vincenti” dello sport.

Ha partecipato anche il sottosegretario di Stato con delega allo Sport Valentina Vezzali che ha esaltato la caparbietà dei marchigiani, suo corregionali: «Siamo gente tenace e lo abbiamo dimostrato in occasione del terremoto. La natura ci ha piegato ma non abbattuto». Il presidente Casellati ha evidenziato come la Giornata delle Marche sia davvero “un unicum nel suo genere, per la visione che racchiude e il messaggio istituzionale che alimenta. Nata su impulso delle Associazioni dei marchigiani di Argentina per comprendere e valorizzare il contributo delle comunità di corregionali nel mondo, è diventata un appuntamento per riscoprire i fondamenti della comune appartenenza, promuovere e rilanciare i fattori di forza dell’essere marchigiani”.

Il 10 dicembre si celebra la Beata Vergine di Loreto: una delle ricorrenze, insieme alla Giornata della Pace promossa dal Consiglio regionale e all’anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, che ha spinto a commemorare la marchigianità in questo giorno di metà dicembre. «La spiritualità profonda e plurisecolare racchiusa nella Santa Casa di Loreto, il “cuore mariano della Cristianità – ha detto Casellati – diventa l’emblema dell’apertura dell’identità marchigiana ai valori dell’accoglienza, del dialogo, della solidarietà, del pluralismo e della tolleranza. Valori e ideali di cui il popolo marchigiano sa dare al Paese e al mondo continua ed esemplare testimonianza».

Il presidente del Senato ha quindi affrontato il tema della ricostruzione post sisma: «La fase complessa della ricostruzione non può dirsi terminata, ma, anche grazie all’attività di impulso e coordinamento del Commissario straordinario, sono stati compiuti passi importanti e decisivi. Ora, la vera scommessa è valorizzare al massimo l’opportunità che ci viene offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un percorso che richiede una strategia di riforme strutturali, destinate ad alimentare crescita e sviluppo, come i progetti che avete recentemente approvato: dalla rigenerazione urbana di borghi, paesi e città, al potenziamento di infrastrutture stradali di rilievo nazionale, sino alla riqualificazione di stazioni ferroviarie. Progetti da attuare secondo una tabella di marcia rigorosa, con uno sguardo attento al rispetto delle scadenze».

Una strada, ha concluso il presidente Alberti Casellati, “che deve vedere tutte le istituzioni repubblicane unite in un percorso riformatore concreto ed efficiente, alimentato dal contributo delle comunità territoriali e dalla valorizzazione delle migliori energie della società civile”. Il sottosegretario Vezzali, a sua volta, ha parlato delle Marche come di “una terra operosa che si è cimentata in numerosi settori dimostrando di poter competere ad alti livelli. E lo sport è una delle eccellenze di questa regione. Dobbiamo essere orgogliosi dei risultati sportivi raggiunti quest’anno, alcuni dei quali passeranno alla storia”.

Vezzali ha infine ricordato come “oggi, attraverso il Pnrr, abbiamo l’opportunità di intervenire sull’impiantistica sportiva perché senza strutture non possiamo praticare lo sport. Abbiamo a disposizione risorse importanti che ci consentiranno di riqualificare l’impiantistica, anche quella scolastica che potrà rimanere aperta, tutti i pomeriggi, a disposizione delle istituzioni sportive del territorio. Non è praticabile una rivoluzione culturale senza il coinvolgimento dello sport che deve avere la stessa importanza delle altre materie didattiche”.

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