Salone del Libro di Torino, grande entusiasmo per le fiabe popolari di Antonio De Signoribus

di ROSITA SPINOZZI –

TORINO – Il talento dello scrittore e filosofo marchigiano Antonio De Signoribus, uno dei più importanti Maestri italiani di fiabistica popolare, non conosce confini e conquista sempre più numerose ed importanti platee. A tal proposito non è di certo passata inosservata la sua presenza  al Salone Internazionale del Libro di Torino. Il bravissimo autore, giustamente definito il “Grimm marchigiano”, è stato chiamato a presentare il suo ultimo libro intitolato “L’uovo di cavalla” (Zefiro Edizioni): una raccolta di fiabe, leggende e storie bizzarre del centro Italia in cui si affrontano i temi legati alla cultura orale, ovvero principesse, streghe, lupi, sortilegi, imbrogli, ma anche incantamenti e magia. Con le sue doti affabulatorie Antonio De Signoribus, storicizzando sempre, ha parlato della valenza delle Fiabe sulle persone, in modo particolare sulle giovani generazioni, poiché “le fiabe svolgono, in modo indiretto e simbolico, una funzione di incoraggiamento alla vita; comunicano quella sicurezza di fondo che è indispensabile per andare incontro alla vita senza esserne sopraffatti”. Ecco perché sono indispensabili. E bisogna raccontarle sempre poichè hanno un valore terapeutrico e, spesso, riescono anche a curare le ferite dell’anima. De Signoribus ha parlato poi del linguaggio a cui lavora da diverso tempo, perché, pur mantenendo alcuni aspetti formali della narrazione orale, la sua scrittura è proiettata verso la modernità. Lo scrittore ha affrontato anche alcune suggestive tematiche che nel passato hanno impressionato il popolo come, ad esempio, la stregoneria, spiegandone la nascita e la propagazione per poi arrivare ad come sia stata combattuta. Alla domanda relativa un’opera che ha lasciato un segno, ha risposto indicando il “Malleus Maleficarum” (Il martello delle streghe), pubblicata a Strasburgo nel 1486 da due domenicani Kramer e Sprenger, che diventò successivamente il Vangelo degli inquisitori. In pratica la più importante opera di demonologia mai scritta, che incise profondamente nella società europea del tempo. Tante le domande a cui Antonio De Signoribus ha sempre risposto puntualmente e con la sua tipica eleganza affabulatoria, rendendo lustro al padiglione della Regione Marche. In conclusione, il conduttore dell’incontro ha sostenuto con entusiasmo che il suo libro “L’uovo di cavalla” è bellissimo e dovrebbe essere adottato nelle scuole. E noi non possiamo che essere pienamente d’accordo.

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