L’intervista-Francesco Tranquilli e l’erotismo: trenta sonetti per “Corrispondenze”

di ROSITA SPINOZZI –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Trenta sonetti erotici illustrati che trovano la loro dimensione ideale all’interno di un videolibro in cui convivono il talento e la creatività di più persone. È un po’ questa la genesi di “Corrispondenze” (Arsenio Edizioni), il progetto multimediale che gravita intorno ai sonetti di Francesco Tranquilli, scrittore e regista sambenedettese, con la partecipazione di trenta giovani artiste del nostro territorio – coordinate dall’art director Teresa Annibali, pittrice e presidente dell’Associazione “L’Astrolabio” – autrici delle opere grafiche. Al progetto hanno collaborato anche Elvira Siringo per la prefazione, l’attrice Valentina Pacetti, la videomaker Emanuela Lucidi, il compositore Samuele Dutto. Il risultato è eccellente non solo perché i sonetti di Tranquilli sono permeati di un raffinato erotismo lontano dai soliti cliché, ma anche per la veste grafica e per la bellezza delle immagini: un lavoro che, è il proprio il caso di dirlo, soddisfa i cinque sensi. Non a caso di erotismo si tratta, ed è un libro che vede la luce parecchi anni dopo i due principali romanzi di Tranquilli – “Blackout” e “Sulla corda” – e il pamphlet “Contro la lettura”, pubblicato con lo pseudonimo di Paolo Parigi. Per saperne di più abbiamo intervistato l’autore e lo abbiamo anche “costretto” a posare per alcuni scatti fotografici (un plauso ad Arianna Cameli). Chi conosce bene Francesco sa che non ama apparire in foto, mentre nelle interviste mette sempre tutta l’anima. Così come nei progetti culturali che lo hanno brillantemente visto protagonista sempre nell’ottica della condivisione. O meglio, delle “corrispondenze”.

Francesco, com’è nata l’idea di questo progetto multimediale?
Ho lavorato più di un anno su Dante – per lo spettacolo “L’Orgoglio e la Pietà”, che prossimamente torna in scena – e sui sonetti di Shakespeare (per diletto). Chi va al mulino s’infarina. La passione per le forme poetiche chiuse, così classiche e perfette, nasce ai tempi del liceo. A forza di coltivare una passione, prima o poi qualcosa spunta. Così, fra dicembre e gennaio scorsi, sono spuntati questi Trenta sonetti erotici. Mi ero già cimentato, però, con alcuni sonetti inediti, che erotici non sono ma d’amore sì.

Com’è stata la collaborazione con le tue “compagne di viaggio” e com’è nato l’abbinamento sonetto-opera grafica?
Volevo che il mio debutto poetico, in coerenza col titolo Corrispondenze (che tutti avranno notato a chi è stato rubato), avesse più dimensioni che si armonizzassero. Teresa Annibali, che conoscevo solo di fama prima di quest’impresa folle, ha amato i sonetti e insieme abbiamo deciso che non potevano essere poche mani a illustrarli, due, o tre, ma trenta illustratrici. Trenta personalità artistiche diverse, che in totale libertà creativa hanno visualizzato ciò che le parole ispiravano. Il risultato è strepitoso.  Ma non finisce qui: mancava il suono. Allora Samuele Dutto, compositore, ha realizzato 30 mini colonne sonore che creano altrettanti mondi musicali, fatti di colori ritmi e atmosfere diverse. Su questa base io e la mia voce guida complice Valentina Pacetti abbiamo letto insieme i testi poetici ispirandoci a nostra volta alla musica. È arrivata poi Emanuela Lucidi – autrice anche della Cristal rose che è in copertina – e ha montato voci e musica sulle illustrazioni, realizzando trenta videopoesie che trovate sul canale Youtube CORRISPONDENZE. Ora il progetto multimediale era “quasi” pronto. Certo, mancano le esecuzioni dal vivo. Le vedrete durante le presentazioni del libro.

Dal romanzo noir di “Blackout” e alla commedia sentimentale “Sulla corda” ai sonetti erotici, il passaggio non è stato breve…
No, ha richiesto dieci anni. Nel mezzo ci sono stati il pamphlet Contro la lettura, traduzioni, opere teatrali. Ho iniziato a scrivere poesia in perfetto incognito e totale imbarazzo alla fine del 2019. Parlo di imbarazzo perché la poesia è la forma di letteratura dove, pur sotto la maschera delle immagini, ci si mette più a nudo. Arrivato ai sonetti già mi “vergognavo” di meno, e per questo non escludo che anche la mia produzione precedente (e posteriore) arrivi prima o poi alla luce.

La letteratura e la poesia sono universi in cui l’erotismo dilaga fin dall’antichità, hai avuto qualche fonte di ispirazione a riguardo?
Come accennato all’inizio, lavorando tanto sui due più grandi poeti della storia umana, Dante e Shakespeare (non lo dico io, lo dice Harold Bloom), difficile restare indifferente a tanta potenza “amorosa” che pervade anche le opere in apparenza più lontane dall’Eros. Ma fra le mie ispirazioni maggiori metterei Mozart, che nella sua trilogia scritta con Da Ponte Le nozze di Figaro – Don Giovanni – Così fan tutte (una delle dieci cose per cui vale la pena di vivere, secondo me) tocca tutte le corde dell’erotismo da quello adolescenziale a quello senile in maniera ancor oggi sconvolgente.

Qual è il filo sottile che divide l’erotismo dalla pornografia?
Non è tanto sottile. La pornografia si basa in genere su due soli sensi: principalmente la vista (per chi la guarda) e il tatto (per chi la fa di mestiere). L’erotismo li usa tutti, e soprattutto quello sovrano, il sesto: l’immaginazione. Pornografia è rapporto sessuale esibito. Erotismo è tutto ciò che sta prima, dopo e, sì, anche durante, se il cervello vuole la sua parte. Erotismo è il desiderio. Pornografia è il possesso (im)puro e semplice. Pornografia è la piena luce. Erotismo è l’arcobaleno.

Erotismo, lockdown e pandemia: sono tempi decisamente difficili per vivere “liberamente” l’amore?
L’ultimo sonetto della raccolta, “Maschere”, scritto l’8 gennaio di quest’anno, tratta proprio di questo. Vorrei saper dare una risposta profonda e ragionata a questa domanda, ma posso solo dire che l’amore non si vive mai liberamente. Purtroppo ogni cultura umana, pur se lo esalta come forza irresistibile, cerca allo stesso tempo di imbrigliarla in tutti modi perché ne ha paura. Da qui le regole, le morali, le categorie. Da qui il rifiuto di alcuni di lasciare che gli altri si amino come vogliono, costringendoli a scegliere fra due soli generi. La maggior parte dei miei trenta sonetti non sono né maschili né femminili, sono erotici nel senso più largo possibile. Sta a chi legge “decidere” che voce vuol dare a quelle parole.

Oltre la dedica a tua moglie, quale sensazione ti farebbe piacere restasse nei lettori?
Che l’Eros sta in ogni cosa che esiste e ad ogni età, perché passa attraverso il nostro corpo in ogni stagione, mette radici nella nostra mente e ci fa andare avanti. È il desiderio principale che ci spinge verso la vita. È una danza di corteggiamento che abbiamo imparato dagli animali e abbiamo arricchito, che ci permette di ricordare quante dimensioni nascoste e quanta complessità abbiamo dentro. È l’essenza stessa dell’essere umano.

Progetti futuri?
Tanti, come sempre. Entro fine anno lo spettacolo “La Libertà e l’Infinito – Memoria di Dante fra Purgatorio e Paradiso”. E per il 2022, facciamo prevalere il principio non è vero ma ci credo e ammantiamoci di prudente reticenza. ma ne vedrete delle belle. Le Corrispondenze non finiscono mai.

Copyright©2021 Il Graffio, riproduzione riservata