Anna Frank, il diario in una graphic novel

di TONINO ARMATA –

Nel giorno della memoria corre sempre un brivido e siamo tutti colpevoli ogni volta che il “mai più” viene negato, in ogni parte del mondo. «Nel giugno del 1942, Anne Frank festeggia il suo tredicesimo compleanno e non può immaginare che il potere nazista, eletto dai suoi compatrioti, la priverà presto dei suoi amici, dei suoi studi e del vento tra i capelli»: è scritto nella quarta di copertina de “Il diario di Anne Frank”, graphic novel per le edizioni Star Comics. Costretta a nascondersi, confida le sue paure e i suoi pensieri della vita quotidiana a un diario. Quando si scrive e si parla di Anna Frank sembra che si sia scritto e detto tutto. Ma l’arte e la letteratura sorprendono sempre quando raccontano con originale punto di vista.

È così nel Diario che ci restituiscono Antoine Ozanam e Nadji, sceneggiatore e disegnatore della graphic novel su Anna Frank. La vita di Anna è un continuo entrare e uscire da un’ombra cromatica. Sceneggiatore e disegnatore ci restituiscono l’inquietudine di una ragazzina, della sua vita, delle sue speranze della fine della libertà per un piano di annientamento, la Shoah, il genocidio degli ebrei programmato dai nazisti, che ci deve sempre fare male, scavare ogni volta che ne parliamo, non dando mai niente di scontato nella modulazione dei nostri pensieri e dei nostri comportamenti.

«Mentre scrivevo, uno degli aspetti per me più importanti era riuscire a mantenere alta la tensione della narrazione, sempre a metà tra la spensieratezza dell’adolescenza e il terrore quotidiano di chi si nasconde – scrive Antoine Ozanam, sceneggiatore dell’opera-. Tra la gioia e l’indicibile. Senza ovviamente tenere conto di quello che so di quel momento storico, Per non avere il “senno di poi”. L’importante era essere Anne». Prendiamo in mano questa graphic novel ora, noi tutti, i ragazzi in particolar modo, che abbiamo vissuto un anno terribile, per capire ancora meglio cosa sia vivere senza un perché giustificabile alla privazione della libertà personale, cosa sia vivere e percepire ad un certo punto che niente ci salverà dall’abisso. In quelli che dovrebbero essere i migliori anni della nostra vita. Anche per Anna Frank.

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