La Giornata della Memoria e i programmi educativi Erasmus. Aubert:«Temi legati al rispetto della diversità»

di REDAZIONE –

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Alceste Aubert, responsabile dei progetti Erasmus+ in Europa. I progetti che rientrano nelle iniziative europee Erasmus+ hanno coinvolto giovani del territorio piceno tra i 18 ai 25 anni. I giovani studenti europei si sono confrontati sui temi legati al rispetto della diversità –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Erasmus+ in tutte le sue forme, è proprio cosi che riusciamo a coinvolgere con questo strumento i giovani per vivere una esperienza culturale e formativa in Europa. Nei progetti giovanili  Erasmus+  “After 70 years” nel 2015 in Austria, in Polonia nel 2012  “Think…  right!” e in Netherland  “Human Right”  abbiamo fatto visita a tre luoghi che hanno reso la storia una pagina dolorosa per l’umanità. Il campo di concentramento di Auschwitz è stato un vasto complesso di campi di concentramento e di lavoro situato nelle vicinanze della cittadina  polacca di Oświęcim. Oltre al campo originario, denominato Auschwitz, durante il periodo dell’Olocausto, nacquero diversi altri campi  tra cui il famigerato campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II), situato a Birkenau il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III), situato a Monowitz e altri 45 sotto-campi costruiti durante l’occupazione tedesca della Polonia in cui i deportati venivano utilizzati per lavorare nelle diverse industrie tedesche costruite nei dintorni. Il complesso dei campi di Auschwitz, il più grande mai realizzato dal nazismo, svolse un ruolo fondamentale nel progetto di “soluzione finale della questione ebraica” – eufemismo con il quale i nazisti indicarono lo sterminio degli ebrei , divenendo rapidamente il più efficiente centro di sterminio della Germania nazista. Auschwitz, nell’immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di “fabbrica della morte”, realizzato nel cuore dell’Europa orientale del XX secolo.

Mentre l’Armata Rossa dell’Unione Sovietica si avvicinava ad Auschwitz nel gennaio del 1945, verso la fine della seconda guerra mondiale, le truppe naziste mandarono la maggior parte della popolazione del campo a ovest in una marcia della morte verso altri campi in Germania e Austria. Le truppe sovietiche liberarono il campo il 27 gennaio 1945, un giorno commemorato dal 2005 come Giorno della Memoria. Nel 1947 il parlamento polacco deliberò la creazione di un memoriale-museo che comprese l’area di Auschwitz I e Auschwitz II. Nel 1979 il sito venne dichiarato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. La denominazione iniziale Auschwitz Concentration Camp è stata modificata in Memorial and Museum Auschwitz Birkenau – German Nazi Concentration and Extermination Camp.

Mauthausen era un campo di concentramento nazista su una collina sopra la città  di Mauthausen (circa 20 chilometri  a est di Linz), in Alta Austria. Era il campo principale di un gruppo con quasi 100 ulteriori sottocampi dislocati in tutta l’Austria e nella Germania meridionale.] I tre campi di concentramento di Gusen all’interno e intorno al villaggio di St Georgen / Gusen, a pochi chilometri da Mauthausen, detenevano una percentuale significativa di prigionieri all’interno del complesso del campo, a volte superando il numero di prigionieri nel campo principale di Mauthausen. Il campo principale di Mauthausen operò quando l’Austria fu unita alla Germania nazista l’8 agosto 1938, al 5 maggio 1945, alla fine del teatro europeo della seconda guerra mondiale. A partire dal campo di Mauthausen, il numero dei sottocampi aumentò nel tempo e nell’estate del 1940 Mauthausen ei suoi sottocampi erano diventati uno dei più grandi complessi di campi di lavoro nella parte dell’Europa controllata dai tedeschi.

Come in altri campi di concentramento nazisti, i reclusi a Mauthausen e nei suoi sottocampi furono costretti a lavorare come schiavi, in condizioni che causarono molte morti. Mauthausen ei suoi sottocampi includevano cave, fabbriche di munizioni, miniere, fabbriche di armi e impianti che assemblavano aerei da combattimento .  Il bilancio delle vittime rimane sconosciuto, sebbene la maggior parte delle fonti lo collochi tra 122.766 e 320.000 per l’intero complesso. Mauthausen fu uno dei primi imponenti complessi di campi di concentramento nella Germania nazista e l’ultimo ad essere liberato dagli alleati.

A differenza di molti altri campi di concentramento, che erano destinati a tutte le categorie di prigionieri, Mauthausen è stato utilizzato principalmente per lo sterminio attraverso il lavoro dell’intellighenzia – persone istruite e membri delle classi sociali superiori nei paesi soggiogati dal regime nazista durante la seconda guerra mondiale.  Il campo principale di Mauthausen è ora un museo. La Casa di Anna Frank (Anne Frank Huis) è una casa-museo di Amsterdam, allestito a partire dal 1960] ai nr. 263-265 di Prinsengracht, ovvero in quella che fu in parte l’abitazione (situata al nr. 263) dove rimasero nascosti per due anni (dal 1942 al 1944) la giovane ebrea tedesca Anna Frank e la sua famiglia, assieme ai Van Pels, durante l’occupazione nazista nei Paesi Bassi. L’abitazione è soprannominata “l’alloggio segreto” (Achterhuis, letteralmente “retrocasa” dall’olandese).

Lo scopo e gli obiettivi specifici dei progetti erano e rimangono la costruzione del rispetto dei diritti umani, la formazione di atteggiamenti di tolleranza. – conclude Alceste Aubert –  I progetti che rientrano nelle iniziative europee Erasmus+ hanno coinvolto giovani del territorio piceno tra i 18 ai 25 anni. I giovani studenti europei  si sono confrontati sui temi legati al rispetto della diversità. Le iniziative rappresentano una opportunità formativa, le esperienze Erasmus+ imprimono sentimenti indelebili di fratellanza umana».

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