Bruno Lauzi e il morbo di Parkinson, il ricordo di Alceste Aubert

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Artista poliedrico, Bruno Lauzi interpretò e scrisse molte canzoni di successo, soprattutto per celebri interpreti femminili della musica italiana, come Mia Martini e Ornella Vanoni, oltre a cimentarsi nella poesia e nella letteratura. Negli ultimi anni di vita, nonostante la sofferenza per la patologia degenerativa che l’aveva colpito (una grave forma di malattia di Parkinson), Lauzi ha saputo conservare intatta la sua straordinaria verve, la schiettezza e il grande senso dell’ironia, che lo ha portato persino a indirizzare una lettera a Mr. Parkinson. In questo ambito ha promosso diverse iniziative per la raccolta di fondi per lo studio e l’assistenza agli ammalati di Parkinson con una serie di dischi e poesie appositamente dedicati. Inoltre Lauzi ha donato i diritti d’autore di una sua poesia, La mano, da utilizzare liberamente come gadget, stampata su oggetti e manifesti promozionali dell’Associazione Italiana Parkinsoniani. La lirica descrive appunto il tremore della sua mano dovuto alla suddetta malattia. «In questo periodo – dice Alceste Aubert, operatore sanitario che opera volontariamente nelle strutture socio sanitarie del territorio – non ci dimentichiamo di altre importantissime patologie degenerative pur sempre presenti nella società in cui viviamo e presenti nell’essere umano».

Copyright©2021 Il Graffio, riproduzione riservata