“L’Orgoglio e la Pietà”, Francesco Tranquilli: «Le voci dall’Inferno di Dante al Teatro delle Energie»

di ROSITA SPINOZZI –

GROTTAMMARE – Un’esperienza teatrale ad alto impatto emotivo che va ben oltre la solita lettura dantesca, proponendo un percorso infernale di tre tappe (V, XXVI e XXXIII canto) in versione semiscenica, con musiche originali eseguite dal vivo. Questo e molto altro ancora promette lo spettacolo “L’Orgoglio e la Pietà. Voci dall’Inferno di Dante”, di e con Francesco Tranquilli, che andrà in scena il 21 e 22 ottobre, alle ore 21, al Teatro delle Energie di Grottammare. La prenotazione è obbligatoria e si potranno acquistare i biglietti presso le librerie Libri ed Eventi e Nave Cervo di San Benedetto del Tronto. L’ingresso prevede un contributo di 10 euro, il ricavato sarà devoluto all’Anffas. Per ogni serata sono disponibili solo 100 posti. In scena due attori, due musicisti ed un “presentatore” molto speciale come Guido Cavalcanti. Accanto a lui un pianoforte, un’arpa, Francesca da Rimini, Virgilio, Ulisse, Ugolino, e naturalmente il Sommo Poeta, in una inedita performance di teatro e musica che introduce le celebrazioni dantesche del 2021. Ne abbiamo parlato con il deus ex machina Francesco Tranquilli, che condividerà la scena con Valentina Pacetti, Ettore Picardi ed i musicisti-compositori Silvia Ulpiani e Francesco Lattanzio. L’evento rispetta tutte le norme anti-Covid.

Nessuna drammatizzazione, dunque, ma una rappresentazione strettamente legata al principio che il modo più autentico e profondo di comprendere la poesia sia restituirle il suono.

Esattamente. La poesia nasce come musica cristallizzata o espansa, come recitazione accompagnata o canto vero e proprio. Per questo, la lettura intima, mentale mancherà sempre alcune delle connotazioni più essenziali del linguaggio poetico: la sua musicalità. La lingua italiana riconosce questa necessità nella duplice accezione del verbo sentire, “provare” (un’emozione, uno stato d’animo) e “udire”. Come a dire che solo quando “sentiamo” attraverso l’orecchio “sentiamo” qualcosa che si risveglia dentro di noi. Conoscere l’incommensurabile ricchezza della poesia dantesca (ma anche di Leopardi, o di Montale) solo attraverso le analisi critiche che se ne fanno a scuola è impossibile. Quindi ci si affida spesso a dei “traduttori” sonori, generalmente attori, che si pongono come tramite fra l’autore e l’ascoltatore. Eliminando il tramite, noi portiamo in scena Dante stesso, il grande monologante, immaginandolo all’indomani del suo ritorno dal viaggio ultraterreno, mentre rievoca a caldo la sua esperienza.

A tal proposito, ad introdurre Dante sarà il poeta Guido Cavalcanti…
Il suo migliore amico, poeta egli stesso. Guido  fa appena in tempo ad ascoltare questo incredibile racconto prima di morire, anni prima che la Divina Commedia venga scritta. Dei tre personaggi rievocati da Dante nei canti che vengono detti, due sono ricordati dal narratore stesso e si mostrano in scena sotto forma di maschere (Ulisse e Ugolino), mentre Francesca appare in scena “di persona”, recando nella sinistra la maschera di Paolo.

L’Orgoglio e la Pietà, un titolo composto da due parole emblematiche. A chi sono riferite?

L’Orgoglio è quello delle anime che Dante incontra (Francesca, Ulisse, Ugolino), che rivendicano con risolutezza un’assunzione di piena responsabilità del proprio destino, riconquistando in un certo senso una libertà spirituale anche nel subire l’eterna condanna. La Pietà è quella del Pellegrino che, nello scoprire un Oltremondo perfettamente ordinato e sottoposto a regole immutabili, non può esimersi dal farsi partecipe delle vicende di cui a sua volta ascolta la narrazione, esprimendo tutta la gamma dei propri stati d’animo di semplice essere umano.

In qualità di  ideatore del progetto, regista e attore, metterai a frutto la tua decennale esperienza di lettura del testo poetico prestando la voce e le emozioni al racconto dantesco. Quale sarà, invece, il ruolo dei tuoi “compagni di viaggio” nell’Inferno dantesco?

Nel ruolo di Guido, che invita il pubblico ad ascoltare con lui questo racconto, è stato scelto un ottimo poeta: Ettore Picardi. Silvia Ulpiani e Francesco Lattanzio, musicisti e cantanti, hanno composto la colonna sonora che scandirà e sosterrà le letture esaltandone il pathos. Valentina Pacetti, docente e attrice, interverrà come Francesca facendo risuonare i versi più belli mai scritti in tutte le letterature.

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