“Questo non è un cappello”, Magritte a Ripatransone

di PGC (PIER GIORGIO CAMAIONI) –

Quest’evento si son dimenticati di sbandierarlo, ma l’inafferrabile Magritte è con noi. Tutti già lo ammirano con sguardi interrogativi e lieti, da circa una settimana si è insediato proprio all’ingresso del Duomo, su un basso alberello senza storia. Dati i tempi, invece della elegantissima bombetta, ha però adoperato un più disinvolto cappello “estivo”, forse made in Italy (in quel di Montappone), o forse in China…

I visitatori, a frotte, fanno mille congetture. Di chi sarà mai?…
–    di un turista frastornato dalle bellezze di Ripa?
–    di un fedele convinto, confusosi nell’indossare la mascherina?
–    di un infedele pentito?
–    di un contadino alla ricerca del Museo della Civiltà Contadina?
–    di un “passeggiatore solitario” in vena di surrealismo?
–    di un enigmatico pensatore che voleva grattarsi la testa in libertà?
–    di un malinconico cliente del Bar Centrale che cercava un bistrot?
–    di un poeta-filosofo stregato dai tramonti di Ripa dietro al Duomo?
–    di un disperato candidato alla Regione entrato a pregare?
–    o è solo il “cappello di paglia di Firenze” di Narciso Parigi*?

Mistero. Però l’alberello sotto al cappello sorride, sta diventando famoso…

Mentre Ripa, con i suoi musei quasi sempre chiusi, è come se si ritrovasse gratis un museo all’aperto sempre aperto, con un unico pezzo pregiato, un simil-Magritte!  Un gustoso paradosso (surrealista) da diventar famosi. Pensaci parroco, prima di mandare il “nostro” cappello all’Ufficio Oggetti Smarriti.

*https://www.youtube.com/watch?v=qnResR5gaGA&list=RDz37BWHSqJjA&index=2

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