“Il Portico di Padre Brown” riparte da Raffaello. Appuntamento il 18 luglio ad Ascoli Piceno

di REDAZIONE –

ASCOLI PICENO – Che cosa hanno in comune Ludwig van Beethoven e Alberto Sordi, Federico Fellini e Raffaello, Alfred Hitchcock e “Il signore degli anelli”? Che nel 2020 festeggiano compleanni importanti. L’Associazione culturale “Il Portico di Padre Brown”, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, intende celebrarli adeguatamente, ricordandoli per la bellezza che hanno donato, per la grazia, il talento, la leggerezza, il sorriso, lo stupore e la gratitudine che hanno suscitato nella famiglia umana. Dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza sanitaria si riparte, dunque. Del resto, come diceva G.K.Chesterton, nome tutelare dell’associazione, “La vita è un susseguirsi di inizi”.

La prima tappa di questo nuovo viaggio è fissata per sabato 18 luglio, alle ore 21.30, nella magnifica cornice della Chiesa romanica dei Santi Vincenzo e Anastasio (Piazza Ventidio Basso), con il Prof. Mario Dal Bello, titolare della Cattedra di Arte Sacra presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, che parlerà delle Madonne di Raffaello, protagoniste di un suo affascinante saggio in questo anno in cui si celebra il V centenario della morte del grande artista urbinate. La sua indagine sull’arte di Raffaello offre una chiave per entrare nel mondo interiore dell’artista che, nell’universo femminile delle Madonne, esprime la perfezione dell’umanità e l’amore umano-divino incarnato armonicamente in una creatura.

Ad arricchire l’excursus di Mario Dal Bello, incursioni musicali a cura del tenore Giovanni Vitelli, del soprano Debora Senesi, della cantante Valentina Manni, dei musicisti Chie Yoshida e Roberto Rosati. Movimenti di danza a cura di Simona Malpiedi e Flavia Tosti. Voci narranti: Alessia Piccioni, Giuseppe Gaspari e Marco Fausti. Regia: Pina Traini e Felice Cantalamessa. Luci: Pietro Cardarelli. Gli ingressi, come da disposizioni Covid, saranno consentiti fino ai limiti imposti dall’emergenza sanitaria.

Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata