Macerata ricorda le vittime delle Foibe: «Ristabilire il diritto alla memoria»

di REDAZIONE –

MACERATA – “Ristabilire il diritto alla memoria di una parte della popolazione italiana che più di altre subì le conseguenze della sconfitta della seconda guerra mondiale, vittima, oltre che di violenza e sterminio, anche della congiura del silenzio per motivi ideologici e opportunistici”. Sono le parole dell’assessore Narcisio Ricotta durante la cerimonia di deposizione della corona d’alloro oggi in via Vittime delle Foibe, in occasione della ricorrenza del Giorno del Ricordo istituita il 10 febbraio come solennità civile nazionale italiana. Presenti il prefetto vicario Salvatore Angieri, il consigliere provinciale Enrico Marcolini in rappresentanza della Provincia, i consiglieri comunali Andrea Marchiori e Ivano Tacconi e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Una breve cerimonia ma significativa per ricordare le tante vittime, nel secondo dopoguerra, dell’esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, assegnate alla Jugoslavia dopo l’armistizio.

«L’Italia malconcia del dopoguerra ebbe difficoltà ad accogliere degnamente questi connazionali, molti dei quali finirono in campi profughi o in altri paesi europei. Oggi sono parte attiva della crescita di quei Paesi. Molti sono stati accolti anche nella nostra regione» ha aggiunto Ricotta. Le iniziative in onore delle vittime delle Foibe proseguiranno con un incontro con gli studenti, domani 11 febbraio, alle ore 9, nell’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti, promosso dall’Istituto Storico per la Resistenza e dal Comune per fornire alle nuove generazioni riflessioni storiche sul Novecento e strumenti per orientarsi in modo consapevole, responsabile e democratico nel tempo presente.

Edoardo Bressan, docente di Storia contemporanea dell’Università di Macerata, testimone con la sua famiglia dei tragici eventi parlerà sul tema “Giorno del Ricordo. Conoscere la storia”Scopo è quello di contribuire all’importante percorso di conoscenza e formazione delle nuove generazioni e sarà l’occasione per approfondire un periodo drammatico della storia e per avviare nuovi percorsi di riflessione.

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