La rosa canina, regina delle nostre colline

di AMERICO MARCONI –

La rosa canina è la rosa selvatica più diffusa sul territorio italiano e sulle nostre colline picene. È un arbusto che raggiunge i 5 metri di altezza. Riconoscibile dai fiori a cinque petali, dal delicato colore bianco rosa. Il suo frutto è una bacca di color arancio che con il freddo si scurisce e contiene dei semi pelosi. Deve il nome alla somiglianza delle sue spine ai denti del cane. Su questo principio di similitudine nel passato le radici della pianta venivano usate nel tentativo di curare la rabbia, derivata spesso da un morso di cane. Gli usi dei fiori e dei frutti di questa rosellina sono molti e tutti gradevoli. I petali della rosa canina si raccolgono in piena estate. E possono essere usati per un’acqua di bellezza, ponendoli in un contenitore con acqua che si lascia arricchire della rugiada notturna. Si ottiene un liquido profumato adatto a calmare i rossori della pelle e che rende la stessa pelle liscia e morbida. Da quei petali possiamo ricavare anche un’ottima marmellata di rosa canina.

Lavare e asciugare 250 grammi di petali di rosa canina e unirli a 250 grammi di mela, pulita e fatta a pezzettini a cui si è aggiunto il succo di un limone (o le mele anneriranno). Versare 1 decilitro di acqua e lasciare in infusione il tutto per 20 minuti. Poi porre sul fuoco e far cuocere sempre mescolando. Quando il composto è cotto passarlo in un taglia legumi, raccogliendo la purea in una terrina. Rimettere nel tegame e sul fuoco, aggiungendo 750 grammi di zucchero e lasciar cuocere a fuoco basso fino a raggiungere la consistenza desiderata. Versare nei vasetti ancora calda, chiudere bene e riporre il luogo fresco e asciutto.

Gennaio, dopo i primi freddi, è il mese più adatto per raccogliere le bacche di rosa canina che si sono ammorbidite. Ottime per preparare una composta di rosa canina. Ricchissima di vitamina C e dal sapore caratteristico. Lavare le bacche di rosa canina e privarle della lanugine interna. Metterle in una pentola bassa, coprirle con vino bianco leggero e fare sobbollire (bollire lentamente) a fuoco basso per 45 minuti. Scolarle e passarle al setaccio. Unire alla polpa ottenuta un po’ di acqua bollente e rimettere sul fuoco per un quarto d’ora. Pesare poi la polpa e aggiungere mezzo chilo di zucchero per ogni chilo di polpa. Mescolare bene e rimettere il composto sul fuoco. Cuocere il tutto per mezz’ora e, qualche minuto prima di spegnere il fuoco, unire la scorza di limone grattugiata (un limone per ogni chilo di polpa di bacche). Mescolare e versare nei vasetti, chiudere ermeticamente e capovolgere i vasi fino al raffreddamento completo.

Ringrazio per i consigli l’amica Giulietta Pignotti. Grande conoscitrice di erbe e fiori spontanei delle nostre campagne. Un’autentica Sibilla del mondo contemporaneo. Buon lavoro a chi vuole cimentarsi nel riconoscere, raccogliere, preparare i petali e le bacche di rosa canina. I risultati saranno superiori alle aspettative!

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