Incontri con l’autore, Monica Guerritore presenta “Quel che so di lei” a San Benedetto

di REDAZIONE

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per il Ciclo “Incontri con l’Autore – Edizione Autunno”, Monica Guerritore presenterà oggi, giovedì 14 novembre alle ore 17, in Sala Consiliare, il libro “Quel che so di lei”. L’evento è organizzato dall’associazione “I Luoghi della Scrittura” a cura di Mimmo Minuto, con il patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione Comunale e della Regione Marche. A conversare con l’attrice sarà Giovanna Frastalli. Monica Guerritore, grande personalità del teatro italiano, esordisce nel ’74, a soli 16 anni, con la regia di Giorgio Strehler ne “Il giardino dei ciliegi” e costruisce la sua carriera interpretando, al cinema e in teatro, personaggi femminili intensi e complessi, dalla Lupa, a Lady Macbeth, la Signorina Giulia, Madame Bovary, Carmen. Autrice e drammaturga, scrive e interpreta tra gli altri Giovanna d’Arco (oltre 300 rappresentazioni a New York e Londra) e “Mi chiedete di parlare”, lo spettacolo su Oriana Fallaci che, presentato al Festival di Spoleto 2011, ottiene un grande successo e segna il suo ritorno al Piccolo Teatro di Milano dopo molti anni di assenza. Nel 2017 Woody Allen le consente di rielaborare drammaturgicamente la sceneggiatura di “Mariti e mogli” per farne un testo teatrale. Il suo lavoro più recente, come regista e interprete, è “L’anima buona di Sezuan” di Bertolt Brecht, omaggio all’edizione dell’81 del suo Maestro Strehler. Sposata con Roberto Zaccaria, ha avuto due figlie da Gabriele Lavia, Maria e Lucia. Testimonial della Fondazione Veronesi e del Fai, ha avuto e vinto un tumore al seno nel 2006. Per Mondadori ha pubblicato l’autobiografia “La forza del cuore” (2006).

IL LIBRO – Giulia Trigona, zia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, viene trovata morta il 2 marzo 1911 in un albergaccio vicino alla stazione Termini. È stata uccisa dal suo amante, al quale aveva concesso un ultimo appuntamento. Un femminicidio feroce, uno schema che ancora oggi si ripete: le donne abbassano le difese, non guardano con i mille occhi dei lupi, credono nell’amore come lo vedono gli occhi dei bambini e tentano la via nuova con lo stesso sguardo e lo stesso cuore di ieri. Ma vengono annientate da uomini che ne spezzano il volo. Cosa cercava, Giulia, in quella squallida stanzetta?

Monica Guerritore le si è messa accanto e, nel tempo dilatato di quel pomeriggio di marzo che conduce Giulia alla stanza dove troverà la morte, rivive i momenti fatali che l’hanno portata fin lì. A guidarla in questo viaggio saranno apparizioni, figure della mente come Emma Bovary, la Lupa, Oriana Fallaci, Carmen, la Signorina Giulia. In ognuna di loro vive un racconto immutabile, specchio o eco di un percorso femminile di solitudine, desiderio e perdizione, tanto reale che quando lo riconosciamo il nostro cuore ha un sussulto.

Sono otto grandi personaggi femminili che l’autrice ha interpretato nella sua carriera. Le loro storie tessono un filo rosso di sangue e passione. Prenderne consapevolezza può permetterci di lasciare andare le nostre compagne di ieri per specchiarci, nuove, in un racconto del femminile ancora tutto da scrivere. Magari abbandonando il pianto per ballare al ritmo di una ritrovata, leggera dolcezza.

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