Record di partecipanti per il Marcuzzo, vino e degustazioni al PortoGrande fino all’11 novembre

di REDAZIONE –

Le degustazioni gratuite del PortoGrande dedicate al Marcuzzo si concluderanno domenica 11 novembre con castagne e vino novello –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si avvia alla conclusione, al Centro Commerciale PortoGrande di San Benedetto del Tronto, la sedicesima edizione delle degustazioni gratuite dedicate al Marcuzzo e, tra gli “Elementi del Marcuzzo”, dall’8 al 10 novembre, va in scena il classico per eccellenza, quel vino che è una costante sin dalla prima edizione, nel 2002. «Quest’anno – dice il direttore del PortoGrande, Luciano Sgolastra – abbiamo quarantotto aziende partecipanti, un record che acquista più valore perché abbiamo, in sedici anni, ampliato la tipologia di offerta, inserendo prima gli oleifici poi i birrifici, la pizza marcuzziana e, quest’anno, apicoltori ed uno spettacolo dedicato ai Talenti del Marcuzzo».

Tra le ventiquattro cantine partecipanti ce n’è una che dal 1998 segue dettami e protocolli dell’agricoltura biologica, un segmento in crescita su tutto il territorio nazionale, tanto da porre l’Italia al secondo posto per superficie vitata a regime biologico in Europa, dopo la Spagna, con il 22% di superficie mondiale vitata. «Da diciotto anni – ricorda Edda Marozzi, titolare dell’azienda agricola Casalìa – abbiamo iniziato a vinificare in proprio ma, appunto, all’epoca già da due anni eravamo in regime di agricoltura biologica, il che semplificando significa nessun diserbante, né prodotti chimici, lieviti esclusivamente biologici».

Su un’estensione complessiva di 29 ettari, 7 sono dedicati agli ulivi e 3,7 al vigneto per una produzione che comprende Trebbiano, Passerina, Cerasuolo d’Abruzzo e Montepulciano d’Abruzzo, per una produzione intorno alle diecimila bottiglie l’anno che vengono vendute nel 90% dei casi a Martinsicuro, nel punto vendita aziendale.

«Gli abbinamenti a tavola – prosegue la titolare di Casalìa – vanno al di là della classica differenza tra bianchi e rossi: ad esempio, i nostri bianchi hanno un corpo e una struttura tali da poter essere tranquillamente gustati con le carni bianche, anche con una tagliata. Il Cerasuolo, invece, lo consigliamo con gli antipasti, un Montepulciano invecchiato quindici mesi in botte con carni rosse e selvaggine. È difficile, a mio parere, identificare i cosiddetti vini del Marcuzzo, ogni territorio ha una sua specificità anche a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro». Le degustazioni gratuite del PortoGrande dedicate al Marcuzzo si concluderanno domenica 11 novembre con castagne e vino novello.

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