Blow Up, in scena “Sotto l’erba dei campi da golf”con Vincenzo Di Bonaventura e Simone Cameli

di REDAZIONE –

GROTTAMMARE – Dopo la vibrante performance teatrale dedicata alla grande pittrice messicana Frida Kahlo, il maestro Vincenzo Di Bonaventura e il gruppo Aeoidos danno inizio alla stagione teatrale 2018-2019 di “Officina Teatrale” nell’ambito della 24a stagione culturale dell’Associazione Blow Up intitolata “Labirinti familiari”. Il primo appuntamento, domenica 28 ottobre alle ore 17 presso l’Ospitale Casa delle Associazione al Paese Alto di Grottammare, è di assoluto interesse: una riscrittura scenica dell’opera “Sotto l’erba dei campi da golf” di Fabio Cavalli (vincitore premio Manerba 1994 “Teatro e Scienza”) con Vincenzo Di Bonaventura (Federico De Andrade) e Simone Cameli (prof. Allen Bachman).

Un’indagine archeologica ai confini della fantascienza, popolazioni misteriose che vivono nel sottosuolo, segreti tenuti celati per millenni, lingue sconosciute da decifrare incise su antiche tavolette di pietra, un delitto commesso e un assassino da scoprire. Una sfida dialettica tra due personaggi che si fronteggiano chiusi in un laboratorio di paleografia, nell’arco di un’intera notte: alla fine, i loro destini si compiranno, gli enigmi verranno sciolti e il cerchio del destino li avvolgerà fino a ricondurli, attraverso reali labirinti sotterranei e figurati percorsi della memoria, al dramma familiare più antico dell’umanità: la scelta di Caino.

Per Fabio Cavalli (attore, scrittore drammaturgo, scenografo, collaboratore e co-regista con i fratelli Taviani del film “Cesare deve morire”, direttore della Fondazione Enrico Maria Salerno, vincitore del premio Manerba “Teatro e scienza” 1994, attivissimo come insegnante di arte scenica nelle istituzioni carcerarie con all’attivo diverse e straordinarie operazioni aggreganti nel panorama culturale italiano), questo testo di fantascientifica utopia rimbalza potente su parecchia incisiva fermentazione ideale di un teatro rivoluzionario. Forse l’idea non è nuova, per certi versi praticata da più fonti, ma quel che è certo è che Cavalli ha saputo rimescolare il fantascientifico con la possibile scienza delle supposizioni, riconfutando geologia e archeologia, con dovizia di particolari e di coordinate assai verificabili.

L’ossessiva convinzione da parte di un testimone che la Terra, così com’è, non appartenga solo ad abitanti che vivono e muoiono sotto i soli, ma che invece il buio dei cunicoli e degli antri sotterranei, dalle Mesopotamie ai confini delle Afriche e delle Asie, raccolga milioni di abitanti ciechi, organizzati in un’esistenza dove il canto, la gioia, l’allegrezza e l’amore sono un unico verso lirico similmente al gorgoglio delle cascate, conduce ad una inchiesta straordinaria e non può che portare ad una letale conclusione, dove la risolvibilità delle proprie opinioni non trova mai né un respiro, né un’autentica prova, né un’ultima risposta. Testo geniale, unico, mai rappresentato in teatri ufficiali: l’unica rappresentazione è stata proposta da Teatrlboratorium Aikot 27, dieci anni fa con la presenza dello stesso autore Fabio Cavalli, presso il “Parco Saffi” di San Benedetto del Tronto. Questa nuova riedizione con Vincenzo Di Bonaventura e Simone Cameli, riadattata e riattualizzata, vuole essere un omaggio e una dedica speciale a questo autore che Teatrlaboratorium 27 Aikot ringrazia, saluta e invita nuovamente allo spettacolo.

L’ingresso allo spettacolo  prevede un biglietto di 10 euro e la sottoscrizione della tessera-abbonamento alla Federazione Italiana Cineforum 2018-2019, rilasciata dall’Associazione Blow Up al costo di 10 euro e che può essere sottoscritta rapidamente all’ingresso. La tessera F.I.C. consentirà di partecipare gratuitamente a molte iniziative del ricco calendario della rassegna.

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