Ottobre in poesia. Due inediti di Enrica Loggi per Il Graffio.online

di ENRICA LOGGI –

Dalla luce che penetra nei vetri, riconosco l’effigie dell’autunno: questo esercito pallido di forme, di fiori che appassiscono ed altrove custodiscono semi, nella gioia un po’ persa dei boccioli, nei respiri amorosi della vita. Riconosco le ore a remigare, nostalgiche del sole, di ogni aurora.
Quel che ci è dato resta nelle mani, sporte ad accogliere piccoli doni: è quanto della terra si trasforma in ore liete e meste, ma ragiona nel sembiante del giorno, più felice di ogni nostro lontano immaginare.
Ecco, prima del sole che tramonti, affacciarsi l’ottobre del mio cuore. Vicino al mare che traveste un’onda, in un brillìo di mattine e silenzi, quando la sera inerme si trascina.
Nella terra che infiora le colline si dipinge quest’ora, e verso sera la si rimpiange come cosa rara. Ne raccogliamo i semi: fioriranno, nel cuore di lontane primavere.
Dal cielo si trasformano in sorrisi della luna che veglia i nostri sogni, in silenzi dell’ora che s’attarda, fino al passaggio della notte scura.

*

Quando il sole raggiungerà le ombre
e sfiorerà la mano dell’autunno
allora ancora roride parole
usciranno dal labbro tuo socchiuso.
La vita sembra un astro, e sottovoce
la verità si veste, si traduce
in perfetti silenzi, come un cuore
trafitto dall’amore che traluce.

Enrica Loggi
Foto di Roberto Tamburrini

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