Fermo, oltre diecimila visitatori per la mostra dedicata al Quattrocento. Prossima tappa, Matelica

di GIUDITTA CASTELLI –

FERMO – Ci sono due modi di raccontare un evento culturale: utilizzare gli utilissimi comunicati stampa che hanno lo scopo di sollecitare la curiosità e nel contempo di sollevare il lavoro del giornalista, oppure, il secondo,  raggiungere l’esposizione e farsi investire dallo spirito degli artisti e del tempo. Dalla notizia semplice e “cruda” si passa così alla condivisione di emozioni.  In quell’istante non si vorrebbe essere in altro posto se non in quello: un elegante, ordinato  percorso che cattura lo sguardo e il cuore. “Affascinanti risonanze” appunto, come ha annotato sul registro un visitatore anconetano, è un “altro bel gioiello nel tour dell’arte medioevale”.  Così appare scontato che il passa parola a volte vale più di tante news  poiché è solo con il tono della voce  che si possono trasferire non solo nozioni, ma anche emozioni che restituiscono la propria identità. Chi siamo stati, dove siamo e dove stiamo andando: il Museo è un campo aperto di ricerca e conoscenza, ciò che nessun locale scolastico o documento digitale potrà mai essere. Per tale ragione le scuole di ogni ordine e grado non possono non accogliere al volo iniziative di tal genere quando si svolgono sul territorio.

Lo scorso  2 settembre oltre ottomila visitatori, soprattutto studenti di scuole superiori,  avevano già varcato la soglia della Chiesa Sconsacrata di San Filippo di Fermo, tanto che l’organizzazione aveva deciso di prorogare l’esposizione fino a domenica 7 ottobre. A tal proposito si ricorda che la mostra “Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli” è stata organizzata dalla Regione Marche e dalla Città di Fermo, curata da Alessandro Marchi e Giulia Spina. L’iniziativa fa parte del progetto di valorizzazione del patrimonio culturale “Mostrare le Marche”, promosso dalla Regione Marche, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da Anci Marche, attuato in sinergia con la Prelatura Territoriale di Loreto, il Comune di Macerata, il Comune di Ascoli Piceno, il Comune di Fermo, il Comune di Fabriano e il Comune di Matelica.

«Un bellissimo messaggio di attenzione verso il territorio e una testimonianza di come la Città di Fermo rappresenti sempre un punto di riferimento nel sistema culturale regionale» ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura e al Turismo, Moreno Pieroni commentando la decisione di prolungare l’esposizione che ha compreso cinque sezioni di capolavori di pittura, scultura, ceramica, oreficerie, tessuti e miniature: Fermo 1442, Nicola di Ulisse da Siena al Girfalco; Rinascimento ed Antico: toscani, veneti, tedeschi e fiamminghi dalle coste all’Appennino; Pittori tardogotici alla metà del Quattrocento: Marino Angeli, Pierpalma e Lorenzo da Fermo; Fermo 1468-1479: la città di Carlo e Vittore Crivelli e Dalle chiese e dai castelli: miniature, oreficerie, tessuti e ceramiche. Ad essere raccontata è la storia artistica di Fermo nel periodo in cui la città ebbe grande rilievo dal punto di vista politico e artistico con l’arrivo di maestri e preziosi manufatti dall’Italia centrale, da Venezia e dal Nord Europa.

Tra i  capolavori in mostra: pale d’altare, sculture, oreficerie, miniature, tessuti e ceramiche. Fra questi la Terracotta invetriata di Fra Mattia della Robbia (1531-32)  proveniente dalla Pinacoteca Civica di Ripatransone, collocata presso il Palazzo Bonomi Gera che  da anni resta in attesa di interventi urgenti per essere riaperto al pubblico. Alla mostra è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Il Progetto “Mostrare le Marche”  prosegue con l’ultimo appuntamento espositivo per il 2018: la mostra a Matelica “Milleduecento. Civiltà figurativa tra Umbria e Marche al tramonto del Romanico”, aperta l’8 di giugno e visitabile al Museo Piersanti fino al 4 novembre 2018 (coupon sconto scaricabile dal sito www eventi.turismo.marche.it). Il curatore è Fulvio Cervini. L’esposizione raccoglie molte opere di non facile accesso perché provenienti da edifici lesionati che, grazie a quest’iniziativa tornano ad essere fruibili e così a testimoniare la grande apertura culturale dello spazio umbro-marchigiano intorno al 1200. Il percorso si sviluppa su cinque gruppi tematici: Il Crocifisso (esemplari di Ancona, Camerino, del Museo di Sant’Agostino a Genova e della collezione Salini),  “Sculture come oreficerie e oreficerie come sculture”, la Pittura a tre dimensioni (le intersezioni tra scultura e pittura sono evidenziate dalla croce di Petrus, proveniente da San Salvatore a Campi di Norcia e da altre opere esposte).
Info  e prenotazioni: 0734.217140 – fermo@sistemamuseo.it – www.sistemamuseo.it.

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