Macerata, ricevuti dal sindaco Carancini gli studenti dell’Istituto “Bramante-Pannaggi”

Il sindaco Romano Carancini con gli studenti e le insegnanti del "Bramante - Pannaggi"

di REDAZIONE –

MACERATA – Questa mattina il sindaco Romano Carancini ha incontrato nella Sala Castiglioni della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti, gli studenti delle due classi prime, sezioni A ed E, dell’Istituto “Bramante-Pannaggi”, accompagnati dai docenti Cecilia Cesetti, Francesca Serafini e Stefano D’Amico e dalle insegnanti di sostegno Maria Mandozzi e Paola Piccinino. I giovani impegnati nello studio degli Enti locali, così come previsto dal piano di studi, sono impegnati nelle visite delle Istituzioni cittadine in attesa di poter fare altrettanto anche con quelle nazionali. Il sindaco, dopo aver dato il benvenuto ai ragazzi che nella mattinata avevano visitato i luoghi di maggiore interesse della città, si è rivolto loro evidenziando la necessità di fare comunità e l’importanza del senso delle istituzioni. «Interpretare il ruolo della politica – ha detto – è fondamentale perché conoscerne i meccanismi aiuta a sviluppare capacità critica. Il rapporto con i social è preoccupante – ha proseguito Carancini-  perché questi strumenti vengono utilizzati per rimarcare le divisioni anziché creare senso di appartenenza. I rapporti con gli altri vanno ritrovati e rinforzati in quanto sono alla base del vivere bene nella comunità».

Gli studenti, sollecitati dal sindaco Carancini, hanno posto domande su come sia stata affrontata l’emergenza terremoto e sulla vicenda Traini. «La vita conta più di ogni altra cosa – ha affermato il primo cittadino riferendosi appunto alla vicenda Traini –  il tema della migrazione è una questione sulla quale si possono avere opinioni differenti, ma la vita ha valore assoluto. Per questo non ci si può sentire legittimati a sparare». Il primo cittadino ha poi terminato l’incontro rincuorando gli studenti riguardo l’importanza degli istituti tecnici. «Gli istituti tecnici avranno sicuramente un ruolo fondamentale in futuro – ha rassicurato – le facoltà umanistiche sono importanti ma per lo sviluppo tecnologico servono anche competenze differenti».

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