Andamento lento, come ridimensionare il must della velocità ad ogni costo

di RAFFAELLA CIUFO –

Le tartarughe potrebbero raccontare, delle strade, più di quanto non potrebbero le lepri (Khalil Gibran) –

É di tendenza un orologio da polso con una sola lancetta, che evidenzia sul quadrante le sole ventiquattro ore, volutamente trascurando l’esatta indicazione dei minuti e dei secondi, che inesorabilmente in fretta fuggono via. Un orologio – per così dire – “ansiolitico” con il suo concept che dà importanza soltanto alle grandi frazioni del tempo di una giornata, come seguendo il ritmo naturale del sole. Un concept, che oppone in controtendenza il recupero e la rivalutazione della lentezza rispetto ai ritmi accelerati, talvolta persino in modo inutile ed esasperato, che per alcuni decenni hanno rappresentato uno dei must cui puntare, sia professionalmente sia nella vita privata. Negli anni passati, infatti, vi è stato un gran proliferare di corsi di formazione, metodi, consigli utili, impiego di dispositivi via via potenziati nelle funzionalità, il tutto finalizzato a velocizzarsi sempre di più. Ma in definitiva –  ci dicono in sostanza recenti studi condotti sul tema – a che scopo? É benefico invece interrompere una corsa priva di buon senso, esattamente come Tom Hanks nel film “Forrest Gump”, per reimpostare almeno dove possibile il ritmo della propria esistenza. Almeno nel cambiamento delle proprie abitudini, rivalutando il tempo di vivere e non da cronometrare costantemente.

Ed è proprio di questi ultimi giorni la notizia che Jack Ma, il fondatore di Alibaba, ha deciso di lasciare la guida del colosso del commercio elettronico per dare una sterzata alla sua vita privata: vivere con lentezza, dedicandosi all’insegnamento. Certo, si penserà, Jack Ma è un multimiliardario e può facilmente permetterselo; ma è anche vero che molti altri nella sua medesima posizione continuano a rincorrere freneticamente il denaro, anziché aggiungere maggior peso sulla bilancia nel piatto del valore-tempo. Gli studi sul tema della valorizzazione di un andamento lento hanno fatto nascere come per il food, anche un nuovo orientamento slow work, che come sostiene sul Times il dott. Peter Becavice, professore all’University of Michigan e consulente di numerose grandi aziende americane, è una filosofia che “contrasta l’insostenibilità del fare tutto nel più breve tempo possibile, dando un’alternativa che ridà energia alle persone e permette di allineare le proprie priorità lavorative e personali e sviluppare la creatività a lungo termine”. Un invito, dunque, a riflettere sul ridimensionamento del must della velocità ad ogni costo, in favore invece di una vita orientata all’ascolto di ritmi e spazi più appropriati per ciascuno di noi. Insomma, non correre come una lepre vivendo una vita a pelo d’acqua, ma rallentare e scendere in profondità, vivendo la vita pienamente.

Segnaliamo nell’ottica della rivalutazione del proprio tempo tre indirizzi web : http://timerepublik.com, una piattaforma in cui si può barattare, scambiare vicendevolmente,  il proprio tempo in ordine a capacità di fare o specifica professionalità; la pagina facebook, Viaggiare con lentezza, per un diverso orientamento del nostro modo di viaggiare; www.vivereconlentezza.it, un sito dedicato all’informazione e all’incontro fra persone, che vogliono vivere con equilibrio il proprio tempo.

Infine, per tutti coloro che diventeranno dei Virtuosi della Lentezza, ci sarà una giornata di festa nel futuro mese di maggio, come ogni anno da ormai oltre dieci anni: La Giornata Internazionale della Lentezza. Non c’è da correre. Il nuovo calendario su cui appuntarlo deve essere ancora stampato.

Copyright©2018 Il Graffio, riproduzione riservata