“The End”: le opere di Bellini, Messora e Gagliardini in mostra fino al 30 settembre a Senigallia

di REDAZIONE –

SENIGALLIA – Resteranno esposte fino al 30 settembre le opere relative la mostra “The End”, inaugurata il 12 agosto e visitabile nello SpazioArte della Fondazione A.R.C.A. Protagoniste le ricerche in bianco e nero di due artisti emiliani, l’incisore Enzo Bellini e la pittrice Cristina Messora e del fotografo Alessandro Gagliardini.  All’apertura della mostra sono intervenuti l’assessore alla cultura del Comune di Senigallia, Simonetta Bucari, il presidente della Fondazione Francesca Pongetti e il curatore Andrea Carnevali. Allo SpazioArte sono state messe in relazione le diverse tecniche di rappresentazione della natura e del paesaggio dei tre artisti che hanno una ispirazione sironiana.

«La fotografia di Gagliardini – che non riusciamo a conoscere interamente in questa occasione – ha un taglio cinematografico e i paesaggi urbani o  naturali sono neri come il petrolio» afferma Carnevali «L’artista vuole creare delle suggestioni forti per raccontare la solitudine dell’uomo contemporaneo. Non ci rimane allora che ritornare a vivere a contatto con la natura e l’ambiente lontani dalla civiltà industriale. E’, invece, una scelta estrema per Cristina Messora dipingere la natura o la città in bianco e in nero. Tuttavia, ella predilige la rappresentazione della montagna dove ha trascorso la sua infanzia o lo spazio urbano in bicromia perché simboleggia la capacità di discernere. La pittrice immagina la realtà, ma si propone rigorosi obiettivi tecnici perché il risultato finale porta l’osservatore in un altro spazio, ossia quello interiore e personale».

«Le acqueforti di Enzo Bellini sono il frutto della ricerca di uno spirito colto, difficile ed intellettuale che osserva i modelli del passato perché spinto dal desiderio di perfezione e di emulazione, perciò sperimenta diverse tecniche esistenti per raggiungere il risultato finale – spiega il curatore Andrea Carnevali «La vernice, che ricopre la lastra, non oppone nessuna resistenza alla punta d’acciaio. Bellini ha insistito nelle prove di stampa e ha tentato di raggiungere con il metallo risultati sempre più perfetti, riproducendo la matrice incisa col bulino o con la puntasecca, e adottando morsure multiple nella ricerca di nuovi effetti tonali. È in programma, prima della chiusura della mostra, un laboratorio “tutto” per i bambini dal titolo “Il carosello”, condotto da Cristina Messora, presso la Biblioteca speciale».

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