La neve cade anche sui terremotati. Ci auguriamo che la natura torni presto ad essere “madre benigna”

di ROSITA SPINOZZI –

La neve è “democratica” e cade ovunque: nei paesi e nelle città, nelle case dei ricchi e in quelle dei poveri. Cade a Roma, di cui tanto si parla, ma cade anche nelle zone terremotate delle Marche, di cui purtroppo meno si parla, dove ci sono persone che stanno affrontando il primo impatto della neve sulle Soluzioni Abitative di Emergenza (Sae). Le strade principali sono aperte grazie all’intervento dei mezzi sgombraneve, mentre la bianca coltre continua a cadere nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, così come cade nei luoghi feriti dal sisma e sulle casette. Ma più che la neve, a destare preoccupazione è il repentino ed ulteriore abbassamento delle temperature, con la conseguenza di gelate nelle tubature che farebbero saltare i contatori. Finora la situazione è sotto controllo, fatta eccezione il disagio creato da qualche comignolo ostruito dalla neve. Ma i terremotati sono persone emotivamente forti, hanno dignità e coraggio tali da aver trasformato la resilienza in uno stile di vita che li porterà ad essere ancora più forti su questa terra. Che è la loro terra. Hanno superato la tempesta più grande, è vero, ma vivere la neve nelle Sae è pur sempre una situazione nuova, “un’ulteriore elemento di precarietà, in una vita che è diventata precaria per tutti dal terremoto del 2016”, come ha evidenziato Luca Maria Giuseppetti, sindaco di Caldarola (Macerata). Resta il fatto che le nuove urbanizzazioni non sono state ancora testate in occasione di climi eccessivamente rigidi, motivo per cui le difficoltà non tardano ad arrivare e, in caso di criticità, si raccomanda di lasciare sempre una minima quantità d’acqua da far circolare negli impianti per evitare il congelamento delle tubature. «Il grande freddo non ci fa paura perché siamo abituati – afferma il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno – ma non c’è dubbio che per le Sae sarà una sorta di test ». Conforta sapere che, al momento, le Sae reggono meglio del previsto e sono calde, nonostante l’implacabile ondata di gelo. La Protezione Civile è allertata, e nei campi di casette di Borgo 1 e Borgo 2  di Arquata e Pescara del Tronto i residenti stanno proteggendo i contatori con polistirolo e gommapiuma. Situazione momentaneamente sotto controllo nelle Sae di Amatrice e Accumoli, grazie all’operato di sessanta mezzi spazzaneve e spargisale che hanno garantito accessibilità ai due paesi. Continuano, però, ad incutere timore le gelate sulle strade, soprattutto quelle secondarie, in considerazione del fatto che le temperature scenderanno ancora durante le prossime ore. Nessuna situazione di emergenza finora, ad eccezione di Castelsantangelo sul Nera, dove le Cronache Maceratesi ci dicono che dodici famiglie che vivono nelle casette sono rimaste isolate dalla strada principale. Molte le scuole chiuse nei giorni precedenti, esclusa Norcia dove il primo cittadino ha motivato la sua posizione dicendo: «Siamo uno dei pochi Comuni, credo l’unico dell’Appenino, ad aver deciso di tenere aperti gli istituti scolastici perché siamo dotati di un piano antineve che funziona perfettamente». Cade la neve, e non solo su Roma. Il nostro pensiero è vicino, come sempre, ai terremotati. Siamo certi che supereranno a testa alta anche questa ulteriore battaglia climatica. Con l’augurio che la natura torni presto ad essere “madre benigna”.