Intervista a Franco Leone Salicona, nuovo direttore generale della Banca del Piceno

di REDAZIONE –

«La nostra è una banca di sistema a supporto delle famiglie e delle piccole e medie imprese, per la comunità sarà un valido punto di riferimento»

ACQUAVIVA PICENA – Il Consiglio di Amministrazione della Banca del Piceno ha conferito l’incarico di nuovo direttore generale al dottor Franco Leone Salicona. «A partire dallo scorso 11 gennaio è iniziato il mandato per il nuovo direttore generale. Abbiamo individuato nella sua figura le caratteristiche professionali che occorrono alla nostra azienda di credito in questa importante fase della sua ultracentenaria storia – spiega Aldo Mattioli, presidente della Banca del Piceno – Al nuovo direttore generale vanno i più sentiti auguri da parte di tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione. La direzione generale della Banca del Piceno sarà composta, inoltre, dal vice direttore generale vicario Valentino Piergallini e dal vicedirettore generale Francesco Merletti». Franco Leone Salicona vanta un’esperienza professionale molto importante che lo ha visto iniziare nel 1987, presso la sede del Banco di Roma in Piazza Roma ad Ascoli, per poi proseguire in altri istituti di credito.

Dott.Salicona, che caratteristiche avrà la Banca del Piceno?

La Banca del Piceno è l’azienda di credito di riferimento nel proprio territorio di competenza, che va dalla provincia di Macerata fino alle porte della provincia di Pescara. Una banca vicina al territorio e vicina alle famiglie, con l’obiettivo di diventare l’interlocutore preferito e al tempo stesso professionale delle aziende.

Una banca con una struttura moderna?

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il modello distributivo di rete in grado di rispondere al meglio alle esigenze della nostra clientela. In questo modo coniugheremo lo sviluppo della banca utilizzando anche le nuove tecnologie, mantenendo fede, però, alla tradizione ultracentenaria dell’azienda di credito. In sostanza utilizzeremo le innovazioni tecnologiche senza venire meno all’importanza che ha da sempre per la Banca del Piceno la stretta di mano che suggella l’accordo tra le parti basato sul rispetto reciproco. La Banca del Piceno è la più importante banca del sistema del Credito Cooperativo delle Marche e dell’Abruzzo. Un’azienda che deve sempre avere la capacità di interagire con le esigenze del territorio. Lo sta dimostrando soprattutto in questo periodo, considerando il fatto che operiamo in ben 42 comuni del cratere del terremoto.

Come giudica la fusione che ha portato alla costituzione della Banca del Piceno?

La fusione è un’opportunità perché migliora l’efficienza a tutto vantaggio dei clienti e soprattutto dei soci. La fusione, a mio avviso, è il compimento ottimale di un percorso di efficientamento della struttura che ha reso la banca più moderna in grado di attuare quello sviluppo necessario per competere in uno scenario notevolmente mutato del sistema creditizio.

Un suo parere sull’andamento congiunturale dell’economia nel territorio di competenza della banca.

È un’economia a doppia velocità. La zona costiera è caratterizzata da una maggiore vivacità imprenditoriale, e lo stesso discorso vale per il distretto calzaturiero. Nelle aree interne la ferita inferta dal terremoto è ancora evidente. La nostra è una banca di sistema a supporto delle famiglie, delle piccole e medie imprese, e sicuramente la nostra comunità avrà nella Banca del Piceno un valido punto di riferimento. Le aziende lo stanno già dimostrando. Infatti riceviamo richieste di finanziamento per nuove iniziative molto interessanti e innovative a dimostrazione della validità della classe imprenditoriale del territorio, e non più e non solo per consolido dei debiti.