Nozze al volo

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Papa Francesco non finisce mai di stupire: ieri, mentre era in volo sull’aereo che lo portava da Santiago del Cile a Iquique, ha sposato una hostess e uno steward in servizio. Carlos e Paula, questi i loro nomi, hanno avvicinato il Santo Padre, volevano farsi una foto. Nulla di nuovo, direte voi, abbiamo già visto in passato sui giornali occasionali selfie scattati dalla gente, perché in effetti lui si lascia avvicinare con grande semplicità. La coppia gli ha raccontato di avere già due figlie di 6 e 3 anni, di essere unita in matrimonio civilmente ma di desiderare in futuro anche una cerimonia religiosa. «Bueno,» ha detto il Papa «allora vi sposo io!». Proprio così: il presidente della Compagnia aerea gli ha fatto da testimone e i quattro hanno poi firmato il certificato di matrimonio su un semplice foglio A4, il tutto davanti ai giornalisti presenti nell’aereo, che ovviamente hanno subito diffuso le foto sul web.

Fin dalla sua elezione, Bergoglio ha fatto dichiarazioni importanti che lasciavano presagire un “pontificato del cambiamento”. Ha preso una posizione di netta critica nei confronti della gestione dello Ior e di certi comportamenti della Curia, ma non ha risparmiato nemmeno i laici «benefattori dalla doppia vita che donano alla Chiesa ma rubano allo Stato», o i politici che «invece di servire il popolo, lo sfruttano per servire se stessi», o i mafiosi, per i quali ha proclamato pubblicamente la scomunica.

Alle belle parole, però, ha accompagnato i fatti e qui sta la sua reale grandezza. Ha chiesto ai sacerdoti di aprire le porte ai migranti fuggiti dalla fame e dalla guerra, si preoccupa di far consegnare beni di prima necessità come pasta, olio, latte e biscotti ai centri di accoglienza, di pagare bollette e affitti scaduti, di reperire mobili anche usati, il tutto tramite Monsignor Konrad Krajewski, responsabile dell’Elemosineria Apostolica (io neppure sapevo che esistesse un organo del genere).  Ha poi umilmente domandato perdono alle vittime dei preti pedofili, ha istituito un apposito organismo per contrastare questo orrendo crimine chiamando a farne parte anche due vittime, ha imposto rimozioni e processi penali immediati per sacerdoti e vescovi pedofili.  E sempre perché alle parole devono seguire dimostrazioni concrete, dopo aver aperto ai divorziati e ai gay, ieri ha accolto fra le braccia della Chiesa, con gioia e senza esprimere giudizi o condanne, anche una coppia unita da tempo solo civilmente e con tanto di figli, offrendosi di celebrare egli stesso il rito religioso.

Penso ai tanti “preti affaristi” che hanno un listino prezzi per i sacramenti (addirittura crescente a seconda di quanto sia titolato il celebrante), e anche a quel sacerdote che tempo fa ha cacciato via una coppia di miei amici rifiutando di unirli in matrimonio perché già convivevano. Ecco, vorrei potergli dire che dovrebbero stare a sentire (e a guardare) di più il loro Santo Padre, perché quello sì che è testimoniare l’Amore!