Con caffè e cioccolato, il benessere è …assicurato

di ROSITA SPINOZZI –

Ammetto che l’idea di sfatare luoghi comuni mi ha sempre dato soddisfazione. Se poi si tratta del caffè, allora la soddisfazione è doppia. Iniziamo subito con il dire che il collegamento tra caffè e insonnia non è veritiero. Ce lo dice la scienza: esistono dati su oltre 10mila individui i quali rivelano che chi assume caffè a lungo termine ha meno ansia, dorme meglio, non ha la pressione più alta rispetto a chi non lo beve. Uno studio francese che ha addirittura analizzato oltre 200 mila persone, su un periodo dagli otto ai dieci anni, riferisce dati positivi sulla mortalità. I dati piemontesi, invece, confermano che chi beve caffè ha un umore migliore, meno ansia, riposa bene, non ha pressione o colesterolo più alti. Sebastiano Marra, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare del Maria Pia Hospital di Torino, afferma che: «Tre lavori, una metanalisi (tecnica clinico-statistica che genera un unico dato conclusivo da più studi su uno stesso argomento) e due importanti ricerche, hanno dimostrato gli effetti positivi del caffè, indipendentemente dalla caffeina. Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno, anche decaffeinato, riducono la mortalità cardiovascolare in follow up che vanno da 10 a 18 anni: a lungo termine, bere caffè ha un effetto positivo». Del resto la ricerca condotta negli Stati Uniti rileva che anche la mortalità per tumore viene significativamente ridotta. Il risultato non è legato alla presenza di caffeina, ma alle sostanze antiossidanti che sono contenute nel chicco di caffè. In sintesi, il chicco di caffè è la sostanza con più antiossidanti esistente in natura. Poi c’è chi dice che è meglio non superare le due tazzine al giorno, chi invece le raddoppia. Resta il fatto che la scura bevanda esercita un effetto tonico sulle pareti delle vene e, di conseguenza, agevola il ritorno al cuore del sangue che proviene dalla periferia del corpo. Via libera al caffè, dunque. Ne prendiamo atto e ne siamo più che felici.

Semaforo verde anche per il cioccolato, rigorosamente fondente (con percentuale di cacao superiore al 70%) poichè incrementa i livelli del colesterolo “buono” Hdl, contiene sostanze protettive chiamate polifenoli che sono capaci di contrastare l’ossidazione dei tessuti. Il cioccolato, considerato un comfort food, ovvero un alimento rassicurante nel quale ci rifugiarsi nei momenti di sconforto e non solo, mangiato in quantità eccessive non fa di certo bene, ma in piccole dosi quotidiane può avere numerosi benefici sulla salute e sull’umore. I motivi per mangiarlo sono parecchi, ma possiamo riassumerli così: diminuisce la pressione arteriosa, migliora le funzioni cerebrali, previene problemi al fegato, incrementa i livelli del colesterolo “buono”, protegge la pelle, migliora il rendimento fisico e lo stato d’animo, calma la tosse cronica e – udite! udite! – combatte persino le rughe. Infatti figura nella lista dei migliori alimenti che aiutano a mantenere la pelle giovane, grazie alla presenza di catechina che ha proprietà antiossidanti. Non a caso il cioccolato è contenuto in molti prodotti di bellezza, in quanto principio attivo per trattamenti anti-età. Ma anche i film a “base” di cioccolato sono da prendere in considerazione, se non altro per allietare la vista. Uno per tutti, il delizioso “Chocolat” in cui, sinceramente, l’abbondante visione di cioccolato declinato in tutte le sue varianti, ci ha distratto persino da Johnny Depp nella sua forma migliore. In conclusione, sì al caffè e al cioccolato. Ma sempre consapevoli del fatto che, est modus in rebus,  esiste una misura nelle cose. E se lo dice Orazio, così è.